Appalti e clan, imprenditore torna libero a 2 settimane dal blitz

 

CASAL DI PRINCIPE. Colpo di scena nell’inchiesta su appalti e ditte del clan. Il Riesame ha infatti revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Raffaele Pezzella, costruttore di 55 anni di Casal di Principe, arrestato lo scorso 27 giugno con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica, per aver favorito le famiglie Schiavone e Russo. Accolta l’istanza dei legali Letizia e Stellato, in attesa della decisione per l’altro imprenditore arrestato, Tullio Iorio, la cui posizione sarà discussa domani.

L’inchiesta

Le indagini sono state realizzate dai carabinieri del Ros con il coordinamento della Dda di Napoli, e rappresentano un approfondimento dell’inchiesta “Medea” sulle infiltrazioni dei Casalesi negli appalti pubblici (indagine giunta a sentenza in appello con pesanti condanne per i principali imputati); i carabinieri del Ros hanno scoperto che i due costruttori sarebbero stati i referenti delle famiglie Russo e Schiavone, riuscendo, grazie all’appoggio delle cosche, ad ottenere l’affidamento di gare di appalto per la realizzazione e la manutenzione di opere commissionate dalla Amministrazione Provinciale di Caserta.

 

Una volta aggiudicatisi i lavori, i due imprenditori hanno stabilmente versato somme di danaro contante corrispondente al 10% dell’importo di assegnazione dell’appalto ai clan, che gli garantivano la regolare e tranquilla esecuzione delle attivita’ lavorative. Le famiglie Russo e Schiavone, e’ emerso, si erano accordate con le altre famiglie della “federazione” casalese, ovvero i Bidognetti, gli Zagaria e la famiglia Iovine, per fare in modo che Iorio e Pezzella si aggiudicassero gli appalti in tranquillita’.

 

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