Tribunale, dipendenti contro avvocati: “Dite no a distanziamento dopo proteste per aule affollate”

 

Tribunale, dipendenti contro avvocati: “Avete protestato per aule affollate, ora non volete distanziamento”

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Il Tribunale non e’ mai stato chiuso”. Cosi’, in una nota, la Cisl-Funzione pubblica replica alle critiche degli avvocati, che lamentano la scarsa funzionalita’ post Covid del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e la difficolta’ nell’espletare l’attivita’ forense.

 

 

“E’ sconcertante – scrivono il segretario provinciale Franco Della Rocca e i sindacalisti Elio Ausilio e Stefano Coscia – doversi difendere dall’utenza, peraltro qualificata, che dovrebbe tutelare dei diritti e che, invece, incurante delle disposizioni sanitarie e normative, pretende che si ritorni alla normalita’ degli assembramenti nelle aule e negli uffici giudiziari. Ricordiamo male ma sembra che, la polemica provenga dagli stessi Avvocati che, negli anni hanno protestato per udienze affollate, interminabili, etc., e che, ora, invocano l’opposto, in un momento storico di emergenza sanitaria globale, allo stato fortunatamente sotto controllo, ma che potrebbe sfuggire di mano in qualsiasi momento. Di fatto non possiamo giustificare e consentire che, anche negli uffici giudiziari, si disapplichi il distanziamento sociale per gli interessi e il volere di una categoria professionale”.

 

“I front office delle Cancellerie – ricorda la nota – come da precise disposizioni, sono stati sempre aperti per le urgenze, previa prenotazione, dal 12 maggio per 3 giorni settimanali, e dal 15 giugno, tutti i giorni, attraverso il sistema aggiornato di prenotazione on line, utilizzabile in autonomia dagli Avvocati. Il servizio svolto in modalita’ “lavoro agile” e’ stato una novita’ non programmata e, di conseguenza, ha procurato, a tutti, delle iniziali difficolta’. Le Cancellerie sono state subissate di centinaia di richieste giornaliere che, tutto considerato, in maggior parte sono state evase in attivita’ in smart working. Verosimilmente, il reale problema e’ la ‘resistenza’ a vecchi schemi, la poca propensione all’innovazione, al cambiamento” conclude la nota.

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