Fallimento revocato a storico gioielliere casertano: vip e campioni tra i clienti

 

CASERTA. Per anni e’ stato uno tra piu’ rinomati gioiellieri del Sud, gestendo a Caserta il negozio di famiglia, aperto nel 1840. Aveva facoltosi clienti – tra cui vip, uomini del mondo dello sport e dell’imprenditoria meridionale – ed e’ arrivato ad avere, sul finire degli anni 80, anche un giro di affari per sette miliardi di lire. Poi, dopo un periodo di grande espansione, i primi colpi della crisi economica ed una serie di investimenti sbagliati, fatti per diversificare le tradizionali attivita’, lo hanno portato ad un sovraindebitamento e quindi, nel 2003, alla procedura fallimentare.

 

Ma dopo circa 15 anni Mario Basile, 66 anni, amministratore della gioielleria “Basile & Tronco” di Caserta ha visto revocare quella procedura fallimentare dalla magistratura. La sua azienda, che oggi non e’ piu’ operativa, e’ tornata pero’ ‘in bonis’. Una ditta che dovra’ presentare regolarmente un bilancio e se avra’ degli utili, a causa di sopravvenienze attive, pagare le tasse.

 

 

“Io ed il mio socio nel 1994 mettemmo a disposizione, con un concordato preventivo, oltre ai beni aziendali anche quelli personali. Le case dove abitavamo e quelle delle vacanze furono vendute per soddisfare i creditori. Ma la procedura fallimentare, per una serie di sfavorevoli circostanze, arrivo’ lo stesso nel 2003. E quando avvenne ci furono titoloni sui giornali, ora nemmeno un rigo. Io non mi sono mai arreso e ho continuato a dare battaglia, avendo fiducia nella giustizia. L’ho fatto per quelli che prima di me avevano svolto con impegno quell’attivita’ e lo faccio oggi per i miei figli, ai quali non dovranno dire che suo padre e’ stato un commerciante sottoposto a procedura fallimentare. Non ho voglia di alcuna rivalsa ma solo ho un desiderio: che la gente sappia come sono andati fatti. E’ una questione di giustizia”, dice Mario Basile all’Ansa.

 

Circa venti anni di battaglie legali. Di sentenze e di ricorsi, di appelli ed impugnazioni, dai tribunali alla Cassazione, fino ad arrivare al 2017, dopo una sentenza di rinvio della Cassazione, quando c’e’ stata la revoca del fallimento. E in questi anni Basile ha dovuto svolgere tanti altri lavori per portare avanti la sua famiglia e per far fronte alle spese legali: da artigiano riparatore di orologi di marca a perito gemmologo, chiamato a fare perizie anche da istituzioni pubbliche. “Ho dovuto cambiare lavoro, fare altro a piu’ di 40 anni di eta’. Al momento del pagamento da parte di coloro che mi dovevano qualcosa per il mio lavoro, ho dovuto dire che non potevano farmi un bonifico perche’, in questi anni, non ho potuto avere un conto corrente bancario. Ed ora che il fallimento e’ stato revocato non mi importa di averlo”, aggiunge con amarezza Basile. Ma per il gioielliere di Caserta “le battaglie legali – dice – non sono terminate”.

 

L’ultima e’ stata avviata da qualche anno quando ha chiesto, spiega ancora, la restituzione di alcuni preziosi che aveva dato in pegno, nel 1994, ad un istituto di credito. “Valore stimato all’epoca del pegno circa un miliardo e quattrocento milioni di lire per un finanziamento di 960 milioni di lire – conclude Basile – Ora mi dicono che quei preziosi valgono qualche decina di migliaia di euro”.

Exit mobile version