Figlio del boss si pente, Carminotto vuole eliminare suo fedelissimo: la riunione decisiva
CASAL DI PRINCIPE. I segreti dello spaccio sono la spina dorsale dell’ordinanza ma l’unico aspetto toccato nel corso delle indagini concluse con i 17 arresti di stamattina portati a termine dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.
Tra gli scenari emersi c’è uno, per fortuna mai attuato, che prendeva in considerazione addirittura l’eliminazione di un fedelissimo del clan Bidognetti. A svelare il piano omicidiario di Carmine Schiavone è il collaboratore di giustizia Eduardo De Martino ascoltato in riferimento alla figura di Francesco Caterino, figlio di Peppinotto e personaggio chiave dell’operazione odierna.
“Francesco Caterino figlio di Peppinotto è un associato. Lui è affiliato ed il primo incontro con Carmine Schiavone lo ha avuto solo. Carminotto, dopo l’incontro avuto con Francesco, ci spiegò che lui voleva essere autonomo.”
“Quando uscì la notizia sul pentimento del figlio di Bidognetti facemmo un riunione e Carmine ci spiegò che se la notizia fosse stata vera avremmo dovuto eliminare gli ultimi rappresentati del clan di Bidognetti in modo tale da comandare anche sul territorio dei bidognettiani” ha dichiarato De Martino alla Dda
“In particolare bisognava eliminare Vincenzo Della Corte detto Sardone. La decisione fu dettata da Carmine Schiavone in una riunione a cui partecipò anche Francesco Caterino, figlio di Peppinotto. Francesco partecipava alle riunioni del clan ed in quell’occasione gli fu affidata anche l’estorsione relativa alla realizzazione di alcune vilette a San Cipriano”