Al cinema con la cocaina, svolta per un giovane

 

MARCIANISE. Trovato nei pressi del cinema con la cocaina, svolta per un giovane. La Corte di Cassazione ha raccolto il ricorso presentato dall’Avv. Pasquale Acconcia difensore di Valentino Raffaele ed annulla la sentenza con rinvio.

 

Valentino era stato arrestato e tratto a giudizio per il reato di cui all’art. 73 comma 1 D.P.R. 309/90 per l’illecita detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina per complessivi 53,32 grammi ed a seguito di sentenza di applicazione pena era stata disposta anche la confisca del denaro rinvenuto a seguito di perquisizione e che il Giudice ha ritenuto “profitto del reato”.

 

Avverso tale sentenza il difensore Avv. Pasquale Acconcia ebbe a proporre ricorso per Cassazione articolando come motivazione la violazione dell’art. 240 bis cod. penale e correlato vizio di motivazione, argomentando che la confisca è stata illegittimamente ordinata in quanto essendo stata contestata all’imputato la mera detenzione dello stupefacente e non la cessione non vi sarebbe alcuna correlazione con il denaro rinvenuto che non poteva costituire oggetto della statuizione ablatoria che è consentita esclusivamente in presenza del provento del reato. La difesa eccepiva assenza di episodi di spaccio e quindi priva di fondamento l’affermazione riportata in sentenza confisca del denaro in sequestro che costituisce  “profitto del reato”.

 

Altra importante decisione in materia di stupefacenti che va a consolidare l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale la confisca del denaro può essere disposta solo qualora sussista un nesso di pertinenzialità fra il denaro trovato in possesso e l’attività illecita contestata.

I fatti

Valentino venne bloccato all’altezza della multisala sita all’inizio del tratto marcianisano di viale Carlo III. Dopo un’approfondita ispezione i militari dell’Arma trovarono alcuni grammi di cocaina che furono immediatamente sottoposti a sequestro, insieme al resto della sostanza trovata a casa: per lui scattarono i domiciliari, revocati in poi dopo l’istanza presentata dal suo legale.

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