Non pagano dosi e scatta minaccia con l’arma: i segreti del giro di coca tra Caserta e Maddaloni

 

L’AGGIORNAMENTO

MADDALONI/CASERTA. Un giro di spaccio di cocaina e crack tra Caserta e Maddaloni e’ stato sgominato dai carabinieri che hanno eseguito, su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, misure cautelari nei confronti di tre persone. Il magistrato ha disposto la carcerazione per la 24enne Ilaria Cioffi, figlia dell’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, indagato per l’omicidio del sindaco di Pollica (Salerno) Angelo Vassallo; la ragazza il 30 dicembre scorso fu “beccata” in auto dai carabinieri con oltre trenta dosi di cocaina pronte alla vendita.

 

Dopo gli arresti di dicembre, le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono proseguite per accertare l’ampiezza del giro di spaccio messo in piedi dalla giovane. Sono cosi’ emersi numerosi episodi di cessione di coca e crack a carico suo e dei complici. E’ anche emersa un’estorsione commessa con l’uso di un’arma ai danni di alcuni acquirenti, che, a detta dei pusher, non avevano pagato le dosi. Elementi che hanno portato all’emissione di ulteriori misure coercitive.

 

IL PRIMO LANCIO

MADDALONI. In data odierna la Stazione Carabinieri di Maddaloni (CE), all’esito delle indagini dirette da questo Ufficio e delegate alla Stazione CC di Maddaloni, agli ordini del maresciallo Domenico Di Carluccio e del comandante della Compagnia, capitano Stefano Scollato, ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure coercitive, disposte dal GIP presso il Tribunale in sede nei confronti di tre soggetti, indagati per i delitti di cui agli artt. 81 cpv c.p. e 73 co.1, D.P.R. 309/90, nonché per i delitti di cui agli artt. 110 81 cpv, 56, 81,628 e 629 c.p. e 73 co.1, D.P.R. 309/90 e per i delitti di cui agli artt. 110 81 cpv, 56, 628 e 629 c.p.

 

L’attività investigativa che ha portato all’emissione dei provvedimenti cautelari a carico degli indagati nasce da un controllo di polizia effettuato data 30.12.2019, allorquando l’indagata CIOFFI Ilaria (figlia dell’ex carabiniere infedele Lazzaro Cioffi e di Emilia D’Albenzio) a bordo dell’autovettura Audi A1, veniva trovata in possesso di un imballo di stoffa bianca contenente n. 24 involucri di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

 

La perquisizione veicolare permetteva inoltre di rinvenire ulteriori quantitativi di stupefacente di tipo cocaina celati sotto il sedile lato passeggero. In seguito a tale attività la Cioffi veniva tratta in arresto e sottoposta a misura coercitiva.

 

Nel prosieguo delle indagini, le attività intercettive estese alle utenze dei soggetti a varo titolo collegati a Ilaria Cioffi e le successive attività di riscontro consentivano di delineare gravi indizi di colpevolezza per ulteriori episodi di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e crack a carico della Cioffi e di Barletta Crescenzo nonché per un episodio di tentata estorsione di somme denaro perpetrata in danno di alcuni acquirenti della sostanza stupefacente da D’Onofrio Antonio Carlo e dal Barletta in concorso tra loro ed aggravata dall’utilizzo di un’ arma.

 

Alla luce del quadro accusatorio delineatosi, il Gip, condividendo appieno le risultanze investigative riscontrate, emetteva le misure cautelari su indicate nei confronti degli indagati. Per Ilaria Cioffi è stato disposto il carcere, mentre Barletta e D’Onofrio agli arresti domiciliari.

 

Barletta ha 21 anni, D’Onofrio invece è un camionista classe 1978, conosciuto anche col soprannome di “o’ Mpazzut” marchio di fabbrica che ha anche tatuato sul petto.

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