Crea falso profilo per incastrare Graziano, ma Fb lo sgama: inchiesta su voto di scambio fa flop

 

 

AVERSA. Avrebbe realizzato un falso profilo Facebook intestato al consigliere regionale del Pd Stefano Graziano, inserendo messaggi da cui emergeva la promessa di un posto di lavoro in cambio di voti fatta nei suoi confronti dal politico, che ha poi denunciato per voto di scambio.

 

E’ quanto accertato dal pm della Procura di Napoli Nord Patrizia Dongiacomo, che ha chiesto l’archiviazione per Stefano Graziano e altre due persone che erano state coinvolte nella denuncia presentata da Luigi Comparone, ovvero il consigliere del Comune di Aversa Pasquale Fiorenzano e Nicola Tirozzi. Comparone rischia ora un’indagine per calunnia.

 

La denuncia riguardava le elezioni comunali tenutesi ad Aversa nel 2019, e vinte dall’attuale sindaco Alfonso Golia. Comparone racconto’ ai magistrati della Procura di Napoli Nord di aver avuto contatti, durante la campagna elettorale, con Graziano e Fiorenzano, e di aver ricevuto la promessa di superare il concorso per operatore socio-sanitario nel caso in cui avesse portato voti a Fiorenzano, candidato al consiglio comunale; Comparone tiro’ in ballo come “intermediario” un altro soggetto, Nicola Tirozzi, e consegno’ agli inquirenti dei messaggi che erano nel profilo facebook di tal “stefano.graziano.940”; messaggi dal contenuto esplicito, in cui Comparone ribadiva lo scambio: “Buongiorno, io come ho promesso faccio il mio dovere, pero’ si ricordi che domani mio cognato ha la prova”. Molto chiara anche la risposta: “Sta tranquillo, pensa a fare i voti, per il resto ci penso io, abbiamo chiesto anche per lui il 30”.

 

La Procura ha delegato la Polizia Postale alle indagini sui messaggi: Facebook ha cosi’ fornito l’Ip relativo alla connessione utilizzatrice del profilo, ovvero Windtre, mentre quest’ultima ha fornito i numeri telefonici collegati all’Ip, e tra questi e’ emerso quello Comparone. Il cerchio di e’ cosi’ chiuso, e il pm ha chiesto al Gip di archiviare l’indagine. Per Graziano potrebbe trattarsi della seconda archiviazione in altrettanti indagini penali, dopo quella ottenuta per il procedimento per corruzione elettorale. Anche allora usci’ indenne e pulito, ricevendo anche il plauso dell’allora premier Matteo Renzi

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