Cesa/Caserta. Ulteriori guai in arrivo per il giornalista Mario De Michele, infatti oltre alla vicenda venuta a galla lunedì con le indagini a suo carico per sumulazione di reato e spari c’è anche un’altra indagine per alcune tentate estorsioni a mezzo stampa, così come riferisce l’edizione di oggi Il Mattino.
A denunciare il 47enne giornalista il primo cittadino di Parete, Gino Pellegrino, finito al centro di una campagna diffamatoria che sarebbe stata orchestrata dopo l’annullamento di alcuni contratti pubblicitari.
Pellegrino è noto, oltre per essere un amministratore anche per le sue attività imprenditoriali, come il Museo del Cane e una catena alberghiera.
Il sindaco stipulò dei contratti pubblicitari con De Michele per migliaia di euro nel biennio 16-17, poi quando smise di fare pubblicità, fu oggetto di attenzioni e di pressioni.
Secondo il racconto dell’imprenditore il direttore di Campania Notizie lo martellava con l’obiettivo di vendere altri spazi, dopo gli ultimi rifiuti cominciò la campagna denigratoria.
Questo il post di oggi del sindaco di Parete:
Spero che si riesca a far luce sulle campagne diffamatorie riservate a tante persone perbene: imprenditori, giornalisti impegnati contro la criminalità e la mala politica, uomini delle istituzioni e dell’associazionismo. Al momento sarebbero 75 le vittime che hanno denunciato il “cronista”.
Il sistema criminale della provincia utilizzava come proiettili il sito Campanianotizie e la penna avvelenata del suo direttore per colpire.
A quanti, come me, hanno dovuto subire tale trattamento va la mia vicinanza.
Il nostro è certamente il territorio più difficile in cui poter fare sana imprenditoria e buona politica, ma non possiamo fermarci. Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli e alle future generazioni.
Ringrazio la magistratura per il grande lavoro che sta facendo.
Il tempo è galantuomo, restituisce tutto a tutti!
Ci sono inoltre una serie di campagne denigratorie che De Michele ha condotto finanche contro dei colleghi del suo territorio e cioè la zona dell’agro aversano, anche queste oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine. Molti colleghi stanno chiedendo all’ordine di intervenire per chiedere la rimozione di quei contenuti.