Zona rossa “indotta”, casi cominciati con 2 infermieri: “Saremo i più sicuri da incontrare”

 

LETINO. Per Letino potremo coniare l’appellativo di “zona rossa indotta”. Con un attento e scrupoloso lavoro infatti l’amministrazione locale ha di fatto creato le condizioni per verificare tutti i casi possibili facendo tamponi a tappeto e in pratica andando a stanare ogni possibile asintomatico.

 

Qualcosa di mai accaduto in questa emergenza in provincia di Caserta e nemmeno in Campania. Ha ragione da vendere il sindaco Pasquale Orsi quando, in una nota diramata sui social poche ore fa, evidenzia che, terminato lo screening in corso, “i Letinesi saranno le persone più sicure da incontrare”.

 

Lo stesso primo cittadino ha ricostruito come tutto è cominciato nella piccola comunità matesina: “Solo in data 11 aprile, in modo alquanto fortuito, viene diagnosticato il primo caso di un infermiere in partenza per la Valle d’Aosta come volontario con la task force della Protezione civile e, sottoposta al tampone l’intera famiglia, si scopre la positività anche della moglie, entrambi asintomatici ed entrambi adesso risultati negativi al secondo tampone”.

 

“In data 4 maggio, un altro infermiere di rientro al lavoro dopo circa due mesi presso il Regina Elena di Roma, anch’esso asintomatico, sottoposto a tampone risulta positivo. Un’amministrazione attenta, a questo punto si pone il problema non solo di applicare i protocolli ma di capire e conoscere quanti altri casi positivi e asintomatici potessero essere presenti nella popolazione al fine di circoscrivere il più possibile gli eventuali focolai e, anche se questa poteva rappresentare una scelta impopolare, è stato ciò che abbiamo fatto. Infatti con l’Asl abbiamo organizzato una campagna di screening con test rapidi. Da questo primo test sono risultate positive 23 persone, le quali, immediatamente sottoposte a tampone hanno confermato 10 casi positivi al Covid-19, tutti asintomatici e già in isolamento”.

 

 

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