Maddaloni. Lo scorso anno, precisamente alla fine di marzo, nonostante fosse agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Cornato, a Salvatore D’Albenzio arrivava la richiesta di una fornitura di mezzo chilo di hashish, ‘Qualità 2019’, da parte di Vincenzo Russo, coinvolto in questa indagine e residente nella vicina San Marco Evangelista.
Il faraone incassa la somma di 1300 euro da Russo e cerca di procurargli la droga.
Il primo pensiero è di trovarla ad Agropoli, zona molto battuta anche dal cognato, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, se ne è parlato alle Iene.
Il 49enne chiede ad un certo Giorgio M. di procurargli la droga, ma questi si dice impossibilitato ad arrivare nel Cilento.
Successivamente, tramite un certo Giovanni chiede lumi su come poter procurare queste 5 panelle da consegnare al 33enne sammarchese.
Dopo un paio di rifiuti, a venirgli in soccorso Antonio Mastropietro classe ’71, detto il bassotto, ed è lui che consegna l’hashish al suddetto presso la sua pizzeria di via Caudina.
Infatti D’Albenzio aveva scartato anche l’ipotesi di affidarsi a Mataluno, un altro che sarà beccato con la cocaina sull’autostrada assieme a Luigi De Lucia, facendo perdere soldi al 49enne.
Mastropietro, tramite un suo fornitore, riesce a garantire il faraone, infatti la macchina dell’acquirente Russo viene intercettata il 24 marzo 2019, poco prima della 20 davanti la pizzeria del bassotto. Viene fatto tutto in sette minuti, come se se fosse la consegna di una pizza o di un fritto misto, magari sarà uscito anche con il cartone.
Il faraone teneva molto a questa vendita e al fatto che fosse di quella qualità in quanto il cliente la prossima volta sarebbe venuto a chiedere un chilo di ‘fumo’.
Nelle conversazioni il ras di Montedecore specifica che questa droga veniva portata al Nord dallo stesso Russo.