La moglie del boss catturata per l’omicidio dell’amante. Era libera da 19 mesi

Marcianise. Questa mattina gli uomini della squadra mobile di Caserta guidati dal dottore Corazzini stanno eseguendo un ordine di carcerazione per una figura storica del clan dei Mazzacane, Maria Buttone, moglie di Domenico Belforte.

La donna è stata prelevata presso la sua abitazione, disposto il carcere.

A fine dicembre era salita alla ribalta per via dell’omicidio dell’amante del marito. Ed è questo il motivo dell’arresto.

L’omicidio dell’amante

Il motivo del nuovo arresti riguarda la condanna per l’omicidio dell’amante del boss Mimì Belforte, la giovane casertana Angela Gentile. Per Maria Buttone il pm chiese l’ergastolo e lo scorso 19 dicembre la Corte d’Assise inflisse il carcere a vita a lei e 30 anni di reclusione al marito per quell’imcredibile caso di lupara bianca.

Della Gentile si sono perse le tracce dal 28 ottobre 1991. La figlia della vittima di lupara bianca è stata cresciuta a casa del boss proprio come una figlia. Sua madre ha per avuto una relazione con Belforte prima del matrimonio tra il padrino di camorra e la Buttone. La Gentile accompagnò la figlia a scuola ma non andò mai a riprenderla e i familiari denunciarono il caso soltanto tre giorni dopo perchè pensavano che la sorella fosse in Germania.

Era libera da un anno e mezzo

Maria Buttone era libera da un anno e mezzo: era stata infatti scarcerata nel dicembre 2016 dopo cinque anni di detenzione in cella e nel novembre 2019 era tornata libera dopo un periodo agli arresti domiciliari. Era stata una delle prime donne a finire al carcere duro. Accusata con l’accusa di partecipazione al clan. Dopo aver espiato la pena tornò a Marcianise.

SEGUIRANNO AGG.

 

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