Omicidio Piscitelli, le motivazioni della Corte di Appello che hanno confermato il primo grado

Cervino. Con questa sentenza dello scorso 26 novembre si sono spente quasi del tutto le speranze di arrivare ad una verità per ciò che concerne la vicenda dell’omicidio del sindaco Giovanni Piscitelli, avvenuto il 28 febbraio 2008 sulla collina di Durazzano.

Stiamo parlando dell’assoluzione dell’unico imputato, Pietro Esposito Acanfora, difeso dagli avvocati De Stavola e Trombetti.

 

Le motivazioni che hanno indotto il procuratore della Corte di Appello di Napoli Mastursi a confermare la sentenza di assoluzione di primo grado emessa il 25 gennaio 2012 si possono riassumere così:

Si ritiene che l’ampio compendio probatorio non porti a concludere con certezza per la sussistenza della colpevolezza dell’imputato, in quanto a sostegno dell’innocenza si ravvisano sotto molteplici profili elementi di forte probabilità dell’effettivo verificarsi dell’evento letale senza alcun contributo dell’imputato stesso.
Gli elementi di disegno contrario rimangono a loro volta a livello di possibilità, o probabilità meno forte, di talché il ricorso alla regola di giudizio ex articolo 530 è  ineluttabile.

 

Alla luce di queste motivazioni la situazione è addirittura peggiorata rispetto al primo grado, per questo oggi appare quasi impossibile arrivare alla verità, mancano le prove per la ricostruzione di quanto accadde quella sera, manca qualcuno che possa dare una svolta con le sue dichiarazioni.

 

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