La disperazione del commerciante: “Guarda manco le bollette riesco a pagare…”. Ma il clan pretende la rata

Maddaloni. Emblematica la ricostruzione di un’estorsione ai danni di un commerciante di via Caudina a Maddaloni, un negozio di abbigliamento, da parte del braccio destro di ‘o Faraone e cioè Dino Spallieri.

Il suddetto a colloquio con il suo capo parla di questo esercente dicendo che sta attraversando un momento di grande difficoltà e che potrebbe anche denunciarli, ma Salvatore risponde:

 

Spallieri: “Sono da andato da questo commerciante: è vero che ti ho detto che rimaniamo a Pasqua ho detto magari un regalo perché io e Salvatore siamo proprio messi male abbiamo avuto una perdita, hanno arrestato un compagno nostro a Cervino (Giuseppe Amato detto Peppe la toppa)”.

 

Salvatore: “Lo so che sta nguaiat. Perché non chiude?”.

 

Spallieri: “Poi gli ho detto a se ad agosto non mi dai quello che mi devi dare ti faccio chiudere. E lui ha detto che ci fa il regalo per quel periodo”.

In pratica il commerciante per il rateo di Pasqua aveva supplicato Spallieri di non tartassarlo perché non riusciva a pagare, mentre per l’estate gli avrebbe corrisposto la tangente, da lui chiamata regalo.

Insomma la fazione D’Albenzio non guardava in faccia a nessuno, anche a fronte di evidenti difficoltà da parte delle vittime dell’estorsione.

Quando al commerciante sentito a sommarie informazioni in Questura gli viene mostrata la foto di Spallieri dice di non conoscerlo, mentre sostiene di conoscere il D’Albenzio, definito personaggio da cui stare alla larga.

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