MADDALONI.
“Tu non devi andare con il fucile ma con il kalashnikov, perche’ con un colpo gli spacchi la vetrina”. E’ il consiglio che il boss della camorra casertana Salvatore D’Albenzio da’ al suo braccio destro che di li’ a poco dovra’ andare a far visita ad un commerciante cui chiedere il pizzo. La conversazione, che dimostra la disponibilita’ di armi del clan, e’ stata intercettata dalla Squadra Mobile di Caserta nell’ambito dell’indagine della Dda di Napoli che ha smantellato con nove arresti per reati di associazione camorristica, estorsione e relativi ad armi e droga, la cosca capeggiata dal 49enne D’Albenzio, rampollo di una famiglia di camorristi da almeno tre generazioni; a Maddaloni D’Albenzio imponeva “la sua legge”, obbligando uffici e attivita’ a rimuovere le macchinette per la distribuzione di caffe’, snack e bevande e ad installare quelle facenti capo a societa’ colluse con la cosca.
Il titolare di una di queste ditte pero’, ad un certo punto, si e’ rifiutato di andare ad installare gli apparecchi laddove gia’ c’erano, dissociandosi dal clan. Anche gli spacciatori venivano terrorizzati e costretti a rifornirsi dai D’Albenzio. Nei mesi scorsi, proprio la Squadra Mobile di Caserta aveva compiuto altre indagini sull’infiltrazione della camorra a Maddaloni, anche durante le elezioni.
Il personaggio chiave dell’inchiesta è Salvatore D’Albenzio, che, anche alla luce della storia familiare, era ritenuto il nuovo punto di riferimento. Già coinvolto in passato in un’inchiesta sui D’Albenzio il giovane 34enne cervinaese Dino Spallieri. Sempre a Cervino operava – secondo le accuse – la coppia formata da Giuseppe Amato (fermato l’anno scorso dai carabinieri con la droga) e la compagna Lidia Maricela Apostolie, incensurata prima delle indagini.
Ai domiciliari è finito il solo Vincenzo Russo, agricoltore di San Marco Evangelista, coinvolto nell’affare dello spaccio secondo la Dda. Nel corso delle indagini sono emersi due episodi estorsivi dai danni di un imprenditore di Cervino: un portato a termine, l’altro no.
GENERALITÀ DEGLI ARRESTATI