Marcianise. Dopo il fioraio Girolamo Gentile la città di Marcianise ha perso un’altra figura stimata. È venuto a mancare nella notte Raffaele Morelli, dipendente delle Poste ora in pensione e zio dell’ex sindaco Filippo Fecondo.
Un altro primo cittadino di Marcianise, Antonello Velardi lo ha ricordato con un lungo post sui social: “La sua figura mi fa frugare nei ricordi della mia infanzia, non perché lui fosse tanto avanti nell’età ma perché ci sono due luoghi che ho stabilmente frequentato fin da quando avevo appena finito le elementari e passavo alle medie: le poste centrali dell’allora Piazza Principe di Napoli e la cartolibreria Gionti.
Alle poste centrali andavo perché mio padre mi diede – mi impose – l’incarico di pagare i conti correnti, le bollette della luce e del telefono, o di inviare qualche raccomandata (la più complessa, perché c’era da compilare un doppio modello, era quella con la ricevuta di ritorno). “Se non lo sai fare, chiedi agli impiegati dietro al banco”, mi diceva mio padre senza darmi volutamente altre indicazioni. Non so perché quella figura di Raffaele Morelli mi ispirava molta fiducia. Ma in fondo lo sapevo: mi affidavo a quell’impiegato – inconfondibile con la sua carnagione e con i capelli rossi – perché era molto cortese, molto disponibile, affettuoso. Non sapevo se era il più alto in grado, sapevo però che mi avrebbe aiutato. Per cui divenne la mia ancora: mi rivolgevo direttamente a lui, alla posta, quando non sapevo come fare. E chiedevo a lui se, di pomeriggio, lo incontravo in cartolibreria dove avevo l’obbligo di andare ogni tanto a comprare le copertine (i ricambi) dei libri che non dovevano rovinarsi.
Ispirava fiducia, Raffaele. Credo peraltro di non averlo visto mai arrabbiato: era sempre solare. Ho imparato a conoscerlo meglio, dopo, negli anni, e più recentemente quando sono stato candidato e poi sono stato eletto sindaco. Sempre affettuoso, sempre premuroso, lui come i suoi familiari; ogni tanto mi incontrava qualcuno e mi portava i suoi saluti. Una persona perbene, una bella persona.
Sapevo che era in lotta contro un nemico subdolo e feroce, ma speravo che ce l’avesse fatta: quando stamattina ho saputo della sua partenza per l’ultimo viaggio, mi è presa una grande tristezza perché – pur non avendo né vincoli di parentela né colleganza generazionale – mi sembrava che se ne fosse andato un mio amico di vecchia data. Ai suoi familiari, tutti affettuosi come lui, le mie più sentite condoglianze; a lui un dolce addio.”