“Caserta nel cuore”: chiesto l’annullamento dell’installazione del biodigestore

Caserta. “In piena emergenza sanitaria, anziché pensare alle sorti del Policlinico, facendosi valere in Regione, il sindaco di Caserta Carlo Marino, cambiando idea (per fortuna) su Ponteselice, immagina il biodigestore a ridosso di un centro urbano densamente popolato, già martoriato e costretto a subire per decenni l’ attività estrattiva delle cave”.

 

 

Lo afferma in una nota la consigliera comunale di Caserta nel Cuore Emilianna Credentino che, insieme ai colleghi Alessio Dello Stritto, Nicola Garofalo e Massimiliano Marzo, ha presentato una mozione per chiedere l’annullamento della determina con la quale viene affidato l’incarico ad un geologo per verificare la possibilità di utilizzare un’altra area per la struttura per i rifiuti. “Le cave – aggiunge la Credentino – devono tornare alla classificazione urbanistica precedente e cioè quella di aree agricole.  E’ impensabile realizzare in città un impianto in grado di smaltire 40mila tonnellate l’anno di frazione umida, laddove Caserta ne produce circa 8mila”. La consigliera spiega che col nuovo atto viene chiesta “la revoca immediata della determina dirigenziale numero 486 del 6 aprile 2020, e diffidiamo il sindaco a non compiere ulteriori passi in materia di pianificazione di impianti di trattamento dei rifiuti, che confermi la volontà di avere un parco urbano all’altezza dei Colli Tifatini. E, soprattuto, lo invitiamo a venire in aula per aggiornare i consiglieri comunali sui provvedimenti adottati e da adottare in materia di salute pubblica che è chiamato a tutelare nel pieno esercizio delle proprie funzioni, soprattutto in questa fase delicata. E speriamo che, invece di improvvisare incarichi spendendo soldi pubblici (della Regione), si interessi ed informi la città dello stato del Policlinico e del suo futuro”.

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