CAPUA. Undici condanne sono state invocate questa mattina nel corso della requisitoria sull’inchiesta relativa allo spaccio di droga tra Capua e l’agro caleno. Oltre un secolo di carcere è stato chiesto dal pm Maurizio Giordano nei confronti degli imputati che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.
La condanna più alta è stata chiesta per Stefano Fusco (20 anni); richiesta pesante (16 anni) anche per l’altro personaggio chiave, Teresa Vitolo. Invocati 14 anni per Michele Fusco, Antonio Merola, Antonio Nespoli, Tommaso Nigro, Gennaro Russo e Pasquale Vitolo, con l’aggravante della finalità mafiosa. Chiesti 4 anni e mezzo per Carmine Fasarella e due ciascuno per Rita Fusco e Salvatore Fasarella. Nell’elenco non figura un altro “pezzo da 90”, Gaetano Diana, in quanto processato con rito ordinario. Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Di Furia e Angelo Raucci.
L’indagine, iniziata nel 2015 e terminata nel luglio 2016, ha consentito di ritenere che Teresa Vitolo, coniugata con Carlino Del Vecchio, nonchè sorella del pentito Massimo Vitolo, e Stefano Fusco si sono adoperati per promuovere un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I loro affari, potendo contare sull’illustre parentela con elementi apicali del clan e su una copertura totale da parte di esponenti liberi, tra i quali Gaetano Diana , figlio del noto Elio, esponente apicale del Clan dei Casalesi e nipote, per parte di madre, di Schiavone Francesco detto “Cicciariello”, sono cresciuti in maniera esponenziale tanto da raggiungere uno stato di monopolio soprattutto nei comuni a nord di Caserta (Bellona, Vitulazio, Camigliano, ecc…), riuscendo a subentrare nelle varie piazze di spaccio ai gruppi criminali di fatto già operanti in zona.
Dalle indagini è inoltre emerso che il gruppo criminale poteva avvalersi della disponibilità di armi e di contatti con compagini criminali straniere, in particolare albanesi, con i quali contrattavano l’acquisto di droga.
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