NAZIONALE. Nel decreto presentato ieri dal premier Conte sono contenute anche delle direttive per le carceri italiane, tema molto caldo dopo le recenti scarcerazioni eccellenti e le rivolte delle settimane preedenti.
In ambito penitenziario, “i casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti, raccomandando di valutare la possibilita’ di misure alternative di detenzione domiciliare”. E’ quanto si legge nel testo del dpcm firmato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“I colloqui visivi si svolgono in modalita’ telefonica o video, anche in deroga alla durata attualmente prevista dalle disposizioni vigenti. In casi eccezionali puo’ essere autorizzato il colloquio personale, a condizione che si garantisca in modo assoluto una distanza pari a due metri. Si raccomanda – prosegue il provvedimento – di limitare i permessi e la semiliberta’ o di modificare i relativi regimi in modo da evitare l’uscita e il rientro dalle carceri, valutando la possibilita’ di misure alternative di detenzione domiciliare”.