Poliziotti contro la scarcerazione di Zagaria: “Era al sicuro e in isolamento totale”

 

 

CASAPESENNA. “Gia’ nei giorni scorsi molti poliziotti penitenziari come il resto dell’opinione pubblica e gran parte della magistratura, soprattutto inquirente, sono trasaliti alla notizia della scarcerazione di detenuti mafiosi (34) alcuni dei quali ritenuti pericolosissimi con la scusa del rischio contagio, ma oggi si e’ superato ogni limite di comprensione di quanto deciso dal magistrato di sorveglianza di Sassari”.
Lo sottolinea, in una nota, la segreteria nazionale dell’USPP che cosi’ commenta la scarcerazione di Pasquale Zagaria boss di Casapesenna e fratello dell’ex primula rossa Michele Zagaria, messo agli arresti domiciliari al Nord “per il presunto rischio contagio da Covid-19”. L’USPP ricorda che “se c’e’ un luogo detentivo e una modalita’ custodiale che minimizza il rischio contagio queste sono le sezioni e il regime 41 bis dove i soggetti ristretti sono in isolamento quasi totale e in celle singole in casi come Sassari neanche contigue tra loro e totalmente separate da altri padiglioni”.
Per l’USPP inoltre “lo schiaffo alle vittime dei reati e’ pari allo sgomento di chi ha indagato, arrestato processato e non ultimo tenuto in custodia, come fatto dai valorosi uomini del GOM della Polizia Penitenziaria. E’ interpretando il loro sgomento che riteniamo questa e le altre scarcerazioni avvenute con la ‘scusa’ del rischio contagio uno shock alla credibilita’ dello Stato perche’ e’ assurdo che strutture pubbliche come i penitenziari non possano avere ambienti e sanitari all’altezza di preservare la salute anche dei detenuti piu’ pericolosi e comunque anche del personale che vi opera”.
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