NAZIONALE. Lo sport non ripartirà. Almeno non come lo avevano lasciato lo scorso 7 marzo, ultimo giorno della nostra precedente vita. Ma il mondo che potremo riscoprire a partire dal 4 maggio non escluderà la pratica sportiva almeno amatoriale.
Non ci sono al momento posizioni ufficiali, ma l’idea sembra quella di ridare la possibilità a singoli individui di muoversi. Scontata l’apertura ai runner purchè la corsa avvenga da soli e per non più di 40 minuti. Uniche eccezioni i conviventi e i figli con i genitori durante le passeggiate.
Vietato parlare con altri appassionati con i quali andrà tenuta una distanza tra i 2 e i 5 metri. Via libera dunque anche per le passeggiate nei parchi, così come per le uscite in bici purchè non siano in gruppo e restino nell’ambito della stessa regione.
Per quanto riguarda le discipline sportive le aperture potrebbero essere minime. Si potrà nuotare ma non in piscina, mentre spiragli si intravedono per il tennis anche se il nodo vero resta l’apertura dei circoli. In assenza di contatto però potrebbe essere il primo a ripartire, con l’obbligo di evitare strette di mano e forse un guantino per evitare il contatto del sudore con la pallina scagliata dall’avversario.
Niente da fare per le piscine, nè per i campi di calcetto e basket che potrebbero attendere giugno visto il rischio di promiscuità in campo e negli spogliatoi. Capitolo a parte per le palestre: qualcuna potrebbe non riaprire più.
“Il settore delle palestre e centri wellness e’ costituito da imprenditori e da semplici collaboratori sportivi che nei prossimi mesi potrebbero perdere il lavoro e l’attivita’ con il perdurare della chiusura forzata senza una soluzione concreta. Per questo abbiamo scritto al Ministro Spadafora alcune proposte per ridurre la reale eventualita’ di chiusura di tante realta’ sul territorio nazionale, evitando che le prime spese da tagliare riguardino il personale e i dipendenti”. Lo dichiarano i deputati del Pd, Andrea Rossi e Luca Lotti, che hanno inviato una lettera al Ministro Spadafora, al Ministro Gualtieri e al Presidente Conte.
“Fra le varie proposte – spiegano i deputati dem – c’e’ il recupero dei costi per la sanificazione e per la gestione del distanziamento sociale; la sospensione canoni affitto fino alla riapertura (ora prevista solo per impianti pubblici) e la possibilita’ di recuperare con credito imposta almeno il 50% dei canoni di locazione; il prolungamento della scadenza dei pagamenti delle utenze per almeno sei mesi con rateizzazione nei 48 mesi successivi; la possibilita’ di attivare forme di finanziamento a fondo perduto e/o crediti di imposta per il recupero spese e dei mancati introiti; mantenere fino alla riapertura delle palestre e dei centri fitness le iniziative a sostegno dei lavoratori quali ammortizzatori sociali per i dipendenti e contributi a contratti sportivi e autonomi, come gia’ presente nel Cura Italia”.
“I centri fitness e wellness sono una realta’ ben consolidata nel nostro Paese e rappresentano una risorsa molto importante per benessere psicofisico di tantissimi italiani. Per questo auspichiamo che il ministro Spadafora prenda in seria considerazione le nostre proposte”, concludono Andrea Rossi e Luca Lotti.