GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Nella tarda mattinata del Lunedì in Albis si sono svolti, presso il cimitero della frazione Brezza, i funerali-fantasma di Giovanni Palladino, il 79enne grazzanisano venuto a mancare a causa del formidabile Covid-19, lasciando affranti le figlie, i generi, le sorelle, gli altri familiari, e molto mesti e allarmati i concittadini. Come tutti quelli delle oltre 21mila vittime registrate finora in Italia – in conseguenza della terribile pandemia da coronavirus – funerali-fantasma, giacché l’evento in realtà è stato limitato alla “forma ristretta” consistente soltanto nella “Santa Benedizione” della salma proveniente dall’ospedale S.Anna e S.Sebastiano di Caserta, dove lo sfortunato Giovanni era ricoverato da pochi giorni.
Circostanza agghiacciante, ma indispensabile, la mancanza di un corteo, con la conseguente solitudine profonda dei suoi cari ai quali soltanto via etere giungono espressioni di dolente condivisione. A sentire voci circolate in paese, non confermate, l’estinto avrebbe subìto il contagio a Santa Maria Capua Vetere, rientrando così nel gruppo riconducibile al focolaio determinatosi in città a seguito di uno spettacolo teatrale. Qualunque sia stata a tragica origine, al pianto della famiglia e degli amici di Palladino s’è aggiunto un nuovo brivido di preoccupazione e paura nella comunità locale. Annunciando la triste vicenda, s’è detto “il primo morto per coronavirus a Grazzanise”. L’auspicio che sia anche “l’ultimo” è comprensibilmente condiviso da tutti i grazzanisani.
Giovanni Palladino univa alle virtù dell’uomo e del lavoratore un forte spirito religioso ed il senso della socialità solidale: era devotissimo alla Madonna di Montevergine (molto venerata in questo Comune del Basso Volturno, specialmente durante la Festa dell’8 settembre di ogni anno nel cui comitato organizzatore laico egli si è prodigato con fede per tanti anni) ed aveva anche svolto con generosità le funzioni di nonnino-vigile nel team costituitosi all’epoca che vide sindaco il dr. Enrico Parente. In questo scorcio di terza età aveva scoperto la passione per il ballo. L’ultima volta che lo abbiamo incontrato stava appunto raggiungendo il Centro polivalente anziani e pensionati in una serata di sabato riservata esclusivamente al lieto raduno danzante. Adesso non resta nient’altro che il ricordo e il rimpianto di un quasi ottantenne ancòra desideroso di vivere.
Nel frattempo gli operatori sanitari del posto proseguono nella loro incessante opera di primo intervento, mentre non circolano molte notizie sull’effettiva attivazione-funzionamento del presidio intercomunale Covid-19 che un paio di settimane fa era dato per certo. Di sicuro il commissario prefettizio, dr. Aldo Aldi, ha adottato una serie di provvedimenti volti alla buona informazione e al servizio. Fra questi la collaborazione attivata con la sezione grazzanisana della Croce Rossa Italiana (di cui è coordinatrice la solerte Rosanna Cantiello) e il COC (Centro Operativo Comunale, affidato al coordinamento del comandante della Polizia Municipale, dott.ssa Patrizia De Ruvo, che fa leva soprattutto su un gruppo di volontari guidati da Agostino Zampone) che lavora a supporto del primo cittadino, autorità di Protezione civile.
La CRI e il nucleo degli operatori zamponiani, fra l’altro, si occupano con zelo della consegna di generi alimentari e farmaci al domicilio dei “non autosufficienti”. Ma attualmente l’impegno del Comune si concentra pure sulla distribuzione dei buoni-spesa ai bisognosi. Non tutto va, per la verità, a pieno regime: si sono sentite lamentele quando si è realizzato il primo intervento di sanificazione ambientale, come si avverte fragilità in ordine al Piano comunale di Protezione civile. Una spinta è emersa da una serie di incontri che il dr. Aldi ha promosso con ex amministratori che hanno prospettato in varie modalità i loro suggerimenti (Cerchiello-PD, Petrella-Senso Civico, Conte-Nuovi Orizzonti): l’accoglimento, parziale o totale, sembra in itinere. In ogni caso è l’opinione pubblica nel suo complesso a rivolgere al commissario prefettizio (che “rebus sic stantibus” potrebbe vedersi protratto di mesi il suo mandato a Grazzanise) la corale istanza di imprimere un’ulteriore accelerazione quantitativa e qualitativa ai servizi di competenza municipale, oltre che alla realizzazione di opere pubbliche preventivate da tempo ormai immemore.