Salvatore Mastroianni (Lega Salvini Premier): “Preoccupa l’evidente approssimazione della Regione Campania”.

CASERTA – “In questa terribile emergenza da Coronavirus il sistema sanitario Campano ed in particolare della provincia di Caserta non sono collassati soprattutto per la grande professionalità dei medici e degli operatori sanitari, visti gli insensati e ripetuti tagli effettuati, soprattutto dalla Regione, negli ultimi anni sul personale sanitario, sui reparti, sui posti letto e sulle strutture ospedaliere. Per il resto, dopo ben un mese e mezzo di Lockdown strettissimo, in regione Campania continuano a persistere esattamente le stesse problematiche che avevamo già evidenziato e denunciato almeno quattro settimane fa”. Un intervento molto duro quello del coordinatore provinciale della Lega Salvini Premier, Salvatore Mastroianni che è partito nuovamente all’attacco del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

 

 

”Il presidente della Regione – ha affermato Mastroianni – continua ad avere sempre e solo un’unica soluzione, cioè quella di tenere i cittadini chiusi dentro con restrizioni anche piu’ severe di quelle che si stanno vivendo in altre zone d’Italia. È almeno il caso di ricordare che in Campania non è possibile per i ristoranti lavorare nemmeno con il cibo d’asporto. Al contrario, in altre Regioni è possibile ordinare, ovviamente con tutte le prescrizioni relative alla sicurezza, una pizza a casa, mentre in Campania, nella ‘patria della pizza’, questo non si può fare. Tutte queste chiusure così rigide in Campania e in particolare in provincia di Caserta probabilmente si verificano perché i dati dei contagiati, dei positivi, dei negativi e via discorrendo, risentono forse di una sorta di preoccupante carenza di attendibilità. La eventuale carenza di attendibilità è probabilmente legata al fotto, che a tutt’oggi, si effettuano oggettivamente ancora troppo pochi tamponi. Infatti su una popolazione, come quella della provincia di Caserta, cioè di circa un milione di abitanti si continuia ad avere un numero bassissimo di tamponi al giorno.
I tamponi che si fanno in ‘Terra di lavoro’ non solo sono pochi, ma fanno registrare anche una inspiegabile oggettiva lentezza, sia per la loro effettuazione , e sia per averne poi i relativi risultati, di solito infatti passano diversi giorni prima di scoprire se il paziente è positivo o meno. Se si va avanti di questo passo – prosegue Mastroianni – sara’ davvero difficile riaprire in sicurezza. Da ieri il Veneto, una delle Regioni più duramente colpite dal virus, sta riaprendo diversi settori. Questo è stato possibile soprattutto perché il Governatore Zaia ha fatto effettuare fino ad oggi un numero assolutamente significativo di tamponi. Altro irrisolto problema è quello della sicurezza dei medici e degli operatori sanitari. Tantissimi medici ed infermieri denunciano il fatto di essere costretti a lavorare senza mascherine, in pratica spesso devono procurarsele da loro, o le portano direttamente da casa. Non ultimo le innumerevoli difficoltà che vivono quotidianamente i nostri medici di base anche loro costretti a lavorare senza alcuna protezione e spesso costretti a lottare contro una sorta di mulini a vento. Nel momento in cui questi medici di base segnalano il bisogno di un paziente di avere un tampone inizia una sorta di ‘percorso senza fine’ che li fa sentire praticamente impotenti, a volte senza speranze. Meno male che, almeno per ora, semplicemente perché ovviamente i cittadini stanno rispettando le disposizioni e sono tutti chiusi nelle proprie rispettive case, le nostre terapie intensive non sono andate in sofferenza dopo la disastrosa politica sanitaria che ha visto, senza nessun criterio, chiudere ospedali, diminuire posti letto, tagliare impropriamente su interi reparti e sul personale medico e sanitario nelle strutture ospedaliere”.

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