CASERTA. “Serve un piano urgente per le carceri” altrimenti “faremo la fine della Colombia”. A dirlo, all’Ansa, e’ Catello Maresca, sostituto procuratore della Corte di Appello di Napoli ed magistrato antimafia a cui si devono importanti inchieste sul clan dei Casalesi, su tutte quella che portò alla cattura di Michele Zagaria.
Di recente gli istituti penitenziari di mezza Italia sono stati al centro delle cronache per rivolte e per gravissimi atti d’intolleranza innescati dalle misure di contenimento varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Maresca rimarca la necessita’ di un piano organizzativo-sanitario strutturale e ne delinea alcuni punti come, per esempio, “tamponi ‘a tappeto’ sui detenuti e sugli agenti anche con la collaborazione di laboratori privati; una distribuzione della popolazione carceraria sul territorio nazionale considerando la riapertura di strutture dismesse come l’Asinara e Pianosa, o l’utilizzo di strutture meno affollate come quelle di Chiavari, Avezzano e Grosseto”.
“Infine – aggiunge – l’istituzione di Centri Diagnostici Terapeutici e sezioni detentive riservate esclusivamente a positivi e asintomatici”. In relazione agli episodi di violenza, secondo il magistrato, e’ necessario punire chi si e’ reso protagonista di sommosse, danneggiamenti, resistenza e lesioni con la previsione di specifici reati e aggravanti soprattutto per i delitti commessi nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria”.
“Le carceri sono la cartina al tornasole del disagio sociale – conclude Maresca – proprio per questo e’ improcrastinabile neutralizzare immediatamente i sinistri segnali che si stanno rilevando”.