Ordine dei Biologi, si dimette il presidente D’Anna: Saviano lo attacca

Il presidente del Consiglio dell’Ordine dei Biologi, il senatore Vincenzo D’Anna, ha rassegnato le dimissioni dalla carica, con una lettera indirizzata ai Componenti del Consiglio Direttivo, per “divergenze sulla linea politica, con particolare riguardo al ruolo ed alla funzione che l’ente deve svolgere in relazione agli eventi di particolare rilevanza scientifica e sociale”.

 

La notizia è resa nota sul sito dell’Ordine dei biologi. D’Anna Resterà in seno al Consiglio dell’Ordine per portare a termine il mandato elettorale ricevuto dai colleghi. Nel corso di una Conferenza Stampa, che sarà indetta appena possibile, si legge sul sito dell’Ordine, “presenterà il resoconto dei due anni di Presidenza e renderà note le cause della decisione che, è bene ribadirlo, riguardano solo ed esclusivamente l’operatività dell’Ente verso l’esterno ed il rapporto con iscritti ed istituzioni sanitarie”.

L’ex senatore è stato attaccato da Roberto Saviano che, attraverso un lungo post, fa sapere: «Si è dimesso (finalmente), da Presidente dell’ordine dei biologi, Vincenzo D’Anna. Che una tal figura sia stata Presidente dell’ordine dei biologi genera disgusto. Dimostra lo stato in cui versa certa scienza nel nostro Paese, dominata più dal gioco politico che dal talento e dalle competenze. D’Anna ha una lunga carriera politica da democristiano, entra poi in Forza Italia come fedelissimo di Nicola Cosentino e, infine, in Ala al fianco di Denis Verdini. Conosco bene il personaggio, è sua la fake del mio attico a Manhattan (usata e abusata poi da Salvini). Di lui rimarranno orride boutade, come quando disse: “La donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda”. Offriva pubblicamente – in perfetto stile feudale – pacchetti di voti come se vendesse foglie di tabacco: “Posso offrire almeno centomila voti al PD”. E come dimenticare quando, nel luglio 2016, intervenne in Senato e, intendendo criticare l’ipocrisia politica, disse: “Le vergini dai candidi manti rotte di dietro e sane davanti”. Stigmatizzato per il suo intervento sessista, si difese fiero dicendo che aveva citato l’Ifigenia in Aulide di Euripide, non accorgendosi di aver in realtà citato una parodia del poema, ossia l’Ifigenia in Culide, poema goliardico degli anni ’20. Questa persona abbiamo avuto come presidente dei biologi in un momento delicato come quello che l’Italia sta vivendo».

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