L’Sos dei medici casertani: “Mancano le mascherine, serve più sicurezza”

Caserta. In prima linea per l’emergenza Coronavirus e con la paura costante di poter essere contagiati, i medici in servizio negli ospedali dell’Asl Caserta alzano la voce e con un comunicato firmato da undici sigle sindacali, chiedono più dispositivi di sicurezza: in particolare mascherine, e protocolli uniformi di gestione dei pazienti, visto che capita spesso che per l’accoglienza dei casi sospetti vengano seguite procedure diverse da ospedale o ospedale della stessa provincia.

 

 

Nel documento, siglato da Anaao Assomed, Fvm Sivemp, Fvm Fials, Aaroi Emac, Cimo, Fesmed, Cisl Medici, Uil Fpl, Aupi, Fassid e Fvm Fismu, si chiede l’istituzione immediata di “Unità di Crisi”, sia centrale, ovvero interna all’azienda sanitaria, che nei vari
presidi sparsi sul territorio Aziendale; si tratterebbe di cabine di regia che prevedano la presenza di rappresentanti del management, del personale Sanitario esperto in emergenza-urgenza, ospedaliero e appartenente all’emergenza territoriale 118, attualmente “attivo sul campo”, con reperibilità h 24, e con coordinamento diretto e continuo con le organizzazioni sindacali. I medici chiedono anche mascherine per tutto il personale, visto che ad oggi tali dispositivi vengono forniti solo ai lavoratori che entrano in contatto con i casi
sospetti, mentre gli altri non hanno alcun dispositivo, rischiando dunque di contrarre il virus.

 

 

Nella nota, i medici chiedono infine di essere informati in maniera dettagliata sulla riorganizzazione dell’ospedale di
Maddaloni, che l’Asl sta attrezzando per farlo diventare “Covid Hospital”, ovvero un nosocomio destinato solo
all’accoglienza dei contagiati, nell’eventualità in cui i casi crescano in modo esponenziale.

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