CASERTA/SAN FELICE A CANCELLO. “La quarantena? Certo, ma meglio a casa”. Così parla Rosanna, una delle ragazze tornate al Sud da Milano col treno diventato ormai l’emblema di questa emergenza. A raccogliere la sua dichiarazione l’agenzia Ansa. Lei si trovava sull’Intercity da Milano affrontando un viaggio lunghissimo: partita ieri poco dopo le 21,30, e’ arrivata a Napoli centrale stamane quattro ore dopo l’orario previsto delle 9,38. Un vero e proprio viaggio da incubo per tanti che volevano lasciare il capoluogo lombardo prima che scattassero le prescrizioni. Molti, per il panico e la fretta, sono saliti sul convoglio anche senza biglietto pur di non rimanere bloccati lontano da casa.
Il treno e’ stato fatto fermare in mattinata due volte nel Casertano, perche’ la Polizia Ferroviaria doveva identificare tutti i viaggiatori prima dell’arrivo alla stazione di Napoli Centrale. Il primo stop c’e’ cosi’ stato a Sessa Aurunca, dove la tensione tra i passeggeri, convinti di doversi sottoporre a controlli medici, dopo circa un’ora ha pero’ spinto le forze dell’ordine a far ripartire il treno. Il convoglio e’ stato poi fermato a Cancello Scalo: oltre cento persone sono state identificate, non senza problemi, tra cui alcune decine senza biglietto. A Napoli ecco l’arrivo, con volti stanchi e preoccupati.
“Sono serena – dice Rosanna accolta dal padre – so che ci aspetta la quarantena ma sicuramente rispetteremo quanto previsto dal decreto, staremo a casa e faremo quello che e’ giusto. Io sarei gia’ dovuta partire, ho solo anticipato di qualche ora la partenza. Siamo tutte studentesse fuorisede ed e’ chiaro che essendo sole e trovandoci in un’altra citta’ abbiamo preferito tutte tornare a casa”. Controlli non solo per i treni ma anche per i bus. Alla Stazione di Salerno molti lavoratori arrivati dal nord si apprestano a tornare a casa in altre regioni del sud.
“E’ stato un viaggio molto pesante”, racconta all’ANSA una giovane di Gioia Tauro che lavora nelle scuole a Milano, appena arrivata alla stazione di Salerno al termine di un viaggio estenuante. “La maggior parte delle persone e’ scesa a Roma e Napoli ma i controlli, da quanto abbiamo potuto vedere, ci sono stati soltanto a Salerno. A Cancello ci sono stati chiesti documenti, fatte foto e presi i nostri numeri”. La giovane, che ha viaggiato insieme ad altre tre ragazze calabresi, era in possesso anche di un biglietto aereo ma, pensando che i voli fossero stati annullati, ha ripiegato sul treno. “Ieri a Milano in stazione c’era abbastanza folla. Mi e’ dispiaciuto che, specie durante il viaggio, abbiamo letto tanti commenti ostili nei nostri confronti. Noi a Milano eravamo gia’ stati in auto quarantena, ora abbiamo una casa che ci aspetta e lo faremo anche in Calabria”.
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