Coronavirus, il pasticcio delle ordinanze sanfeliciane: “Ritirata dopo il boom in Campania”

 

 

SAN FELICE A CANCELLO. Caso Coronavirus, dopo il ritiro dell’ordinanza arriva la dura nota del comitato “Terra Mia” della frazione Cancello Scalo e del comitato civico cittadino per la Tutela della Salute, dell’Ambiente, del Territorio e della Sicurezza del Cittadino.

 

La nota

 

Nella Bibbia si legge: “C’è un tempo per tutte le cose”. Questo, prima di tutto, è il tempo della “Speranza”. Sperare di riuscire a superare presto e alla grande questo momento drammatico per tutti. Non è nemmeno il tempo delle polemiche. E lo sappiamo benissimo. Ma crediamo, però, che sia, per adesso, il tempo della chiarezza. Fare chiarezza su alcuni aspetti per come nel nostro comune si pensa e si è pensato di gestire questa emergenza drammatica.

 

Per far sì che la “Speranza” possa diventare una realtà concreta, è necessario che anche chi amministra le comunità locali debba dimostrare di avere un minimo di raziocinio, di competenza, di idee di come si fanno le cose. Sembra, invece, che amministrare o tutelare la salute delle persone, in questo paese sia un optional, un giochino, dove:“a come mi gira così faccio”. Amministrare un paese di circa 18.000 abitanti è cosa seria. Non è il gioco dell’oca o quello di fare i dispetti a chi non si prostra al “Nulla”.

 

Diciamo questo perché, alla luce della cruda e difficile realtà che c’è da affrontare, da questo momento in poi si smetta di pensare  che l’unica cosa che conta sono solo le vuote passerelle, i selfie o la pubblicazione di foto di operazioni dovute, fatte a San felice a Cancello perché imposte e pagate dalla Regione Campania su direttive di organismi sanitari e ministeriali. BASTA CON QUESTE VUOTE SCIOCCHEZZE. E’ il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità, e per primo il sindaco. Il 25 febbraio, quando la Campania è ancora immune da tutto, nel primo pomeriggio, il Sindaco, Giovanni Ferrara, emette un’ordinanza attraverso la quale si vieta qualsiasi pubblica manifestazione, evento pubblico o sportivo che sia, per evitare e prevenire eventuali contagi. Va bene. Ci può stare. Ma quello che sconvolge è la leggerezza con la quale lo stesso Sindaco, il giorno 3 Marzo, revoca quell’ordinanza.

 

Eppure dal 25 febbraio (da zero contagi) al 3 marzo, la Campania conta ben 35 casi accertati di COVID 19(coronavirus). Invece di diventare più prudenti e più accorti, di aumentare l’attenzione, (molti casi accertati sono in comuni limitrofi), si revoca l’ordinanza. Non sappiamo come definire questo atto. Superficialità, sciattaggine, incongruenza, negligenza o forse è stato più forte il richiamo alle passerelle rispetto al dovere del ruolo che il sindaco ricopre? Tutto questo nel momento di massima allerta e massima diffusione del virus. C’è da rimanere veramente sconcertati! Su quali basi scientifiche, in base a quali circolari, su quali pareri sanitari si revoca un’ordinanza di quel tipo? Mentre il Presidente della Regione Campania invoca addirittura provvedimenti penali per chi non rispetta le direttive e il Presidente della Provincia chiede al Governo la chiusura di tutte le scuole e la sospensione di qualsiasi pubblica attività, a San Felice a Cancello, mentre il virus è alle porte, si pensa a tutt’altro.  Ma desta ancora più sconcerto il silenzio complice e assordante di tutti i Consiglieri Comunali, nessuno escluso, e Assessori, rispetto ad un Atto di Alta Irresponsabilità. Possibile che nessuno si sia reso conto di quanto stava accadendo, o tutti in modo cosciente e irresponsabile hanno assecondato il Caligola di turno a nominare imperatore il proprio cavallo? Speriamo solo che Dio ci preservi. Il conto delle responsabilità si tirerà dopo. Amministrare non è un gioco, e non si gioca con la salute e la vita dei cittadini.

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