Caserta. Nell’epoca del “siamo tutti dottori” perchè “l’ho letto su internet” o “me l’ha detto mio cugino”, abbiamo ritenuto opportuno chiedere il parere in merito al “Coronovirus Covid-19” al Dottore Stefano Piccolo, Pediatra che ha dedicato la propria vita alla medicina intesa come missione prima che professione, conosciuto sia per la sua bravura che per la sua bontà, molto impegnato anche nel sociale e promotore di diverse iniziative benefiche (l’ultima, ad esempio, permetterà di donare tra pochi mesi una culletta termica al reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Caserta).
Dottor Piccolo, questo allarmismo dilagante è giustificato?
“Penso che stiamo un pò esagerando anche perché, prima o poi, quasi tutti gli umani dovranno formare anticorpi anti Covid-19 e, quindi, dobbiamo rassegnarci all’idea che potremmo avere anche in futuro questa simil-influenza con sintomi quali febbre superiore ai 38°, raffreddore, tosse, mal di gola, vomito, mal di testa, nausea e malessere generale (a queste persone dico di restare a casa, di non recarsi allo studio medico ma di chiedere spiegazioni telefoniche sul da farsi e sull’evoluzione della malattia)“.
Quando ci dobbiamo preoccupare?
“Quando abbiamo difficoltà respiratorie a riposo e quando la frequenza respiratoria è alta, se ci sentiamo abbattuti o abbiamo uno stato di alterazione di coscienza e quando le labbra e le mani sono scure (in questo caso si contatta il medico e le strutture dell’ASL per l’attivazione di meccanismo di valutazione della malattia)”.
E’ vero che i bambini sono meno vulnerabili al coronavirus e come dobbiamo comportarci se i nostri figli hanno qualche sintomo?
“Non si tratta certamente di una malattia banale ma i bambini la prendono in modo più leggero rispetto agli adulti che, in alcuni casi, prendono broncopolmoniti ed hanno bisogno di assistenza respiratoria in ambiente protetto. Se i bambini dovessero avere i sintomi descritti in precedenza bisogna, innanzitutto, contattare telefonicamente il pediatra; entrare in sala d’aspetto solo quando esce il paziente precedente e in sala d’aspetto non vi sono altri bambini; tenere il bambino in braccio prima, durante e dopo la visita”.
Ci sono stati diversi casi di mortalità finora. Chi è più a rischio?
“Innanzitutto bisogna precisare che si muore di più per influenza che per il coronavirus Covid-19, basti pensare che se non ci fosse il vaccino antinfluenzale il numero dei decessi sarebbe di gran lunga maggiore rispetto al “nuovo” covid-19. Le persone più a rischio di mortalità sono quelle con malattie importanti e patologie gravi“.
Come possiamo proteggerci?
“Non fare gli eroi, ad esempio, non andare a lavorare se non in perfette condizioni di salute; non portare a scuola i bambini malati; starnutire nel gomito o in un fazzoletto monouso; non prendere farmaci senza prescrizione medica; non andare al pronto soccorso se non strettamente necessario; non baciate e non fate baciare i vostri figli; lavare spesso le mani; stare all’aria aperta; alimentazione sana; non fumare. Se queste cose le facessimo tutti sempre ci sarebbero sicuramente meno malattie. Non seminiamo terrore ma coscienza e responsabilità. Facciamo diventare questa esperienza un momento di crescita. Questo è il parere di un Pediatra di provincia, non esitate a telefonare i medici per avere spiegazioni. Infine, l’ultimo consiglio è quello di seguire le linee del Ministero della Sanità e non quelle dei social!”