“Comune era a disposizione della clinica”. Patron sa delle indagini e ci prova con la Procura…

Castel Volturno. Terremoto alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno.

LA NOTA DELLA PROCURA

In data odierna, il Nucleo Investigativo Carabinieri di Caserta ha dato esecuzione alla ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di Schiavone Vincenzo (Amministratore di fatto della struttura sanitaria “Casa di Cura Pineta Grande”, sita in Castel Volturno e dominus della direzione gestionale riguardante i lavori di ampliamento della stessa); della misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania a carico di Romano Domenico (tecnico di parte della struttura sanitaria) e della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio dei pubblici uffici per anni uno, a carico di Schiavone Giuseppe (Funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Caserta). Trattasi di un proseguimento dell’indagine per la quale era stata già emessa dal GIP sede, in data 7.1.2019 (e confermata dal Tribunale del Riesame) ordinanza cautelare che compendiava una molteplicità di vicende illecite coinvolgenti il Geom. Noviello Carmine nella sua veste di responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di Castel Volturno e che aveva fatto emergere l’esistenza di un sistema di connivenze, collusioni tra la parte pubblica, in persona del Noviello e la parte privata, nelle persone di tecnici privati e di imprenditori, con interessi economici rilevanti sul territorio castellano.

 

Uno tra questi, appunto, Vincenzo Schiavone. Alto stesso modo e nello stesso filone di indagine, era stato emesso, in data 16.9.2019, un decreto di sequestro preventivo dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (anche qui confermato dal Tribunale del Riesame Reale) riguardante le opere di ampliamento, in corso di realizzazione, presso la struttura sanitaria Pineta Grande di Castel Volturno (che opera nella Provincia di Caserta in regime di accreditamento istituzionale), oggetto di autorizzazione amministrativa con delibere del Consiglio Comunale di Castel Volturno nrr. 30/2014 e 12/2015 nonchè i permessi di costruire n. 40/2017 e n. 83/2018 rilasciati dall’U.T.C. medesimo.

 

Le indagini sono state avviate nel febbraio/marzo del 2018, a seguito della richiesta di accesso da parte di altra struttura sanitaria, operante nella Provincia di Caserta, agli atti del procedimento amministrativo conclusosi con it rilascio da parte dell’UTC di Castel Volturno del P. di C. 40/2017, accolta dal Tar Campania in cui si ponevano in evidenza alcune irregolarità in relazione al rilascio di tale autorizzazione edilizia/urbanistica.

 

Dalle indagini è emerso che l’ampliamento in corso di realizzazione della casa di cura Pineta Grande, autorizzato dal consiglio comunale, si pone in violazione della normativa sulla realizzazione o ampliamento di strutture sanitarie, nonchè della normativa edilizia/urbanistica.

 

Il gip prima e il tribunale del Riesame poi hanno validato le illegittimità contestate dalla Procura. Le contestazioni riguardano: abuso di ufficio e falsità di atti pubblici commesse da Domenico Romano e Giuseppe Schiavone in relazione alla gestione della pratica in sanatoria relativa ad alcuni locali di proprietà della clinica; le ipotesi di corruzione, falsità in atti pubblici, rivelazioni di segreto di ufficio e abuso di ufficio a carico di Vincenzo Schiavone, Domenico Romano e Carmine Noviello (soggetto per il quale si è proceduto a parte) con risultanze investigative che hanno fatto emergere come l’ufficio tecnico di Castel Volturno, nella persona del suo responsabile, già arrestato a gennaio 2019, si ponesse a completa disposizione delle esigenze imprenditoriali di Pineta Grande nell’ambito di dinamiche illecite, per consentire alla stessa di superare le problematiche legate alla impossibilità di acquisire la verifica di compatibilità dell’intero progetto di ampliamento consentendo la sostituzione delle tavole progettuali, con modifica e trasformazioni dei posti letto ospedalieri, in posti letto accompagnatori/foresteria.

 

Contestate anche le ipotesi di reato di falsità in atti pubblici e abusi di ufficio a carico di Vincenzo Schiavone, Domenico Romano e Giuseppe Schiavone anche con riferimento agli aspetti paesaggistici, laddove sono emerse dinamiche illecite instaurate tra lo staff tecnico di Pineta Grande e il funzionario della Soprintendenza.

Il gip ha sottolineato come Vincenzo Schiavone è stato in grado di creare una serie di relazioni che gli hanno consentito di accedere a vari livelli istituzionali per ottenere agevolazioni e soddisfare i propri interessi imprenditoriali ed è persona capace di assoggettare gli uffici pubblici locali alle proprie esigenze personali. “Sintomatico – scrive il procuratore capo Maria Antonietta Troncone – della sua attitudine a inquinare le prove è stato il tentativo di avvicinare l’organo inquirente titolare delle inagini, una volta venuto a conoscenza, attraverso i provvedimenti già emessi, del procedimento pendente a suo carico”

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