Picchiato in pizzeria per il controllo dello spaccio a Capua, batosta per 4. NOMI

 

Capua. Altre quattro condanne piovono nell’inchiesta sulla faida dello spaccio a Capua. Nella giornata di oggi il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha inflitto 7 anni e mezzo di reclusione a Francesco Russo di Sparanise (accusato di associazione per delinquere ai fini di spaccio), e 2 anni e 2 mesi ciascuno ai capuani Alessandro D’Amato, Agostino Maiello e Gilberto Mauro, accusati di lesioni e danneggiamento per l’aggressione in pizzeria. Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Di Furia e Ignazio Maiorano.

 

Una vera e propria spedizione punitiva organizzata, secondo quanto ricostruito dalle indagini della Procura, dal gruppo che faceva capo ai pignataresi. L’oggetto del contendere era sempre il controllo dell’affare legato alla vendita di stupefacenti all’ombra delle Torri di Federico.

 

A scatenare quel raid fu l’incendio di una vettura portato a termine da un ragazzo di Capua, figlioccio di uno dei referenti locali dello spaccio, finito però nel mirino dei Ligato. Il rampollo pignatarese voleva fargliela pagare proprio per quell’episodio e così venne individuato davanti a un ristorante di Capua insieme al figlio di un ras dei Casalesi che riuscì a scappare all’arrivo del commando. Per il giovane, già finito nel mirino dei pignataresi, non ci fu scampo: venne pestato a sangue dalla banda a colpi di mazze da baseball.

 

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