L’aggiornamento
Era giunto esamine presso il pronto soccorso del locale ospedale di Sessa Aurunca.
I sanitari preoccupati per una vistosa ferita da arma da taglio che questi presentava nella parte inferiore dell’emitorace Sx, avevano immediatamente informato del fatto gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sessa Aurunca.
Questi, raggiunto il nosocomio, hanno immediatamente accertato che S. E. di nazionalità albanese, di anni 30 e irregolare sul territorio dello Stato, era stato soccorso dal personale del 118 presso la stazione ferroviaria del comune di Sparanise. Gli accertamenti preliminari esperiti nell’immediatezza, hanno subito messo in evidenza che il luogo del soccorso non corrispondeva al luogo dove vorosimilmente il cittadino albanese era stato attinto dal colpo di arma da taglio.
Da parte sua il cittadino straniero, poi, sentito in merito all’accaduto, riferiva agli Agenti che la ferita che gli aveva tra l’altro anche lesionato un polmone, se l’era procurata cadendo rovinosamente da una bici su un coccio di vetro presente casualmente sulla strada.
Era chiaramente una costruzione artificiosa e artatamente escogitata per sottacere una verità sull’accaduto tesa probabilmente a coprire qualcuno e chissà per quale recondita motivazione.
Inizia, quindi, per gli Agenti del Commissariato di Sessa Aurunca una febbrile e meticolosa attività di indagine che li tiene impegnati per tutta la giornata di ieri, e soltanto al crepuscolo riescono a ricostruire una vicenda di sicura connotazione criminale ancorché dettata forse, da sottaciute motivazioni di complicità familiare.
In estrema sintesi: S.E. accusato dal fratello maggiore Shabani Ergi di anni 33 anch’egli irregolare sul territorio dello Stato, di eccessiva prodigalità riguardo il denaro guadagnato, nel corso di una furente lite viene attinto da un fendente inflittogli dal fratello maggiore con un coltello da cucina.
S.E., ancorché ferito mortalmente, viene aiutato dal fratello Shabani Ergi a cambiarsi d’abito e trasportato dallo stesso raggiunge la stazione ferroviaria di Sparanise ove attira l’attenzione dei passanti che richiedono l’intervento urgente del personale del 118.
Dopo il trasferimento in ospedale di S.E., per lo Shabani Ergi inizia un periodo di latitanza aiutata anche dall’atteggiamento sicuramente omertoso del fratello minore.
Le testimonianze da parte degli informatori di P.G. però, e i numerosi riscontri trovati durante la copiosa attività d’indagine messa in atto dagli Agenti del commissariato di Sessa Aurunca, consentono agli stessi Agenti di ricostruire tutta la verità sull’accaduto e di individuare Shabani presso l’abitazione di un amico residente nel comune di Sparanise.
Arrestato per il delitto di lesione personali gravissime, Shabani ergi si trova attualmente in stato di fermo di P.G. presso la casa circondariale di Santa Maria C.V. nella disponibilità dell’A.G. procedente.
Sparanise. Caino e Abele. Una storia vecchia come il mondo che è tornata d’attualità in queste ore nel Casertano dopo quanto è avvenuto nella tarda serata di domenica a Sparanise, nel quartiere della stazione ferroviaria.
Hanno impiegato infatti quasi un giorno le forze dell’ordine per risolvere il giallo dell’accoltellamento di un 30enne di nazionalità albanese giunto all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca con l’addome squarciato da un fendente. Ad assestare quel colpo era stato il fratello maggiore, E.S., 33 anni, ma lui proprio non voleva saperne di fare quel nome alla polizia. Anzi.
Alle continue domande degli agenti replicava con una versione poco convincente: “Mi sono tagliato sul vetro di una bottiglia”. Fin dal primo momento gli investigatori non hanno creduto a questa tesi e così col passare delle ore hanno chiuso il cerchio sul fratello che alla fine è crollato confessando tutto. Il 30enne sarebbe stato infatti accoltellato allo stomaco dopo una lite sorta per motivi economici: le sue condizioni per fortuna non sono gravi.