Rapina in banca: “Lo stipendio da operaio non mi basta, ho 3 figli”

San Cipriano d’Aversa/Casal di Principe. Ha confessato di aver partecipato alla rapina ma si è giustificando dicendo di averlo faatto per mantenere i suoi figli. Nella giornata di ieri sono state celebrate le udienze di convalida di Michele Simonetti, 25 anni, di San Cipriano d’Aversa e Giuseppe Puocci, 29 anni, di Casal di Principe, accusati di aver tentato la rapina alla filiale Unicredit di Bologna.

Simonetti ha confessato di aver provato a effettuare il raid perchè lo stipendio da muratore non gli basta a mantenere i suoi tre figli e in particolare ad affrontare le problematiche di uno di loro. Il gip ha ascoltato la sua storia ed ha accolto la richiesta dell’avvocato Mirella Baldascino: al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari nella sua abitazione di San Cipriano d’Aversa.

Resta in carcere invece, l’altro indagato, Giuseppe Puocci, 29 anni di Casal di Principe che si costituì dopo l’arresto del complice. I due sono entrati alla Unicredit con il volto seminascosto dal cappuccio del giaccone e, dopo avere saltato il bancone, hanno minacciato gli impiegati con un coltellino per farsi consegnare i soldi. Prima di fuggire con il bottino, costituito da 6 blister di monete per un totale di 480 euro, uno dei rapinatori ha urtato con il coltello una cassiera, una ragazza di 32 anni che ha riportato una leggera ferita alla schiena (5 giorni di prognosi).

 

 

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