Droga dei Bellagiò, ecco chi ha passato il Natale a casa e chi in cella. Le decisioni tra scarcerazioni e conferme

Santa Maria Capua Vetere. Le decisioni del Riesame sono arrivate tutte a ridosso della notte di Natale per gli imputati coinvolti nell’inchiesta sullo spaccio di droga targato Bellagiò. Per qualcuno è stata una liberazione quantomai provvidenziale in modo da consentire di celebrare la festività coi propri cari, per altri sono il prosieguo dell’attuale misura detentiva.

Partiamo proprio dai fratelli Del Gaudio per i quali non è stata fatta alcuna concessione: Ferdinando Del Gaudio resta dietro le sbarre, mentre per la sorella Sonia non potrà allontanarsi da casa, visti i domiciliari inflitti dal gip al momento dell’ordinanza in quanto madre di minore.

Sono tornati a casa invece proprio a ridosso di Natale Raffaele Cipullo e Costantino Merone, entrambi ristretti in cella dopo il blitz. Per entrambi si sono aperte le porte del carcere e il Riesame ha concesso i domiciliari. Arresti “casalinghi” caduti, invece, per Vincenzo Papale ora libero. Nel collegio difensivo gli avvocati Rosario Avenia, Luca Viggiano e Angelo Raucci.

I giudici del tribunale della Libertà hanno in buona parte confermato il quadro accusatorio che portò agli arresti di due settimane fa, frutto di investigazioni a carico del gruppo legato alla famiglia di Ferdinando Del Gaudio, nota come i ‘Bellagò’, durante il periodo che va dall’ottobre del 2016 al luglio 2017. Grazie alle intercettazioni, i militari dell’Arma hanno documentato decine di cessioni programmate con ordini telefonici e parole in codice (auto, macchine, scarpe, tuta, telefoni).

La consegna degli stupefacenti, dopo aver pattuito il prezzo, avveniva in luoghi concordati sia a Santa Maria Capua Vetere. per esempio all’esterno dell’Anfiteatro Campano o  noti bar della città, che nei piccoli centri limitrofi.   I carabinieri hanno individuato due sottogruppi riconducibili a due dei fratelli Del Gaudio che, pur condividendo l’attività di reperimento della sostanza stupefacente da immettere sul mercato locale, provvedevano autonomamente a collocare lo stupefacente presso i diversi spacciatori.

 

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