Grazzanise. C’è anche il figlio dell’ex sindaco di Grazzanise tra le 19 persone coinvolte nell’inchiesta sullo spaccio nel Basso Volturno. Tra i destinatari dell’ordinanza agli arresti domiciliari c’è Filippo Gravante, figlio del politico Giovanni. Gravante junior è finito nei guai per esorsione: secondo la Procura nel 2017 avrebbe chiesto ad Antonio Santafata di pagare la “tassa” di 200 euro a settimana per poter spacciare fumo a Grazzanise.
Contestata anche una minaccia al giovane (“Paga o ti sparo in testa”) che però non ebbe seguito, anzi Santafata non pagò nemmeno quanto richiesto. Oltre ai 6 ai domiciliari ed ai 5 obblighi di firma, ci sono anche 8 indagati a piede libero. Secondo le indagini la tassa di 200 euro a settimana serviva per avere il permesso di spacciare.
Il blitz costituisce l’esito di un’articolata attivita investigativa che ha consentito di: – identificare i responsabili di plurimi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish, reati consumati nel Comune di Grazzanise; – accertare un episodio di tentata estorsione consum.ata da un indagato nei confronti di uno dei soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, minacciato al fine di costringerlo al pagamento di 200 euro settimanali, “tassa” richiesta a fronte dell'”autorizzazione” alla vendita dell’hashish; – riscontrare che una delle persone sottoposte ad indagine si e resa responsabile, in concorso con minore degli anni diciotto (nei cui confronti si ê proceduto separatamente), del furto di una carta bancoposta, successivamente indebitamente utilizzata per effettuare prelievi in denaro (600 euro) ed acquisto di beni (per una spesa pari ad euro 1.800 circa); – accertare che due degli indagati avevano detenuto e portato in luogo pubblico una pistola; – risalire al dato qualitativo e quantitativo delle sostanze stupefacenti, atteso che le cessioni avevano ad oggetto involucri di hashish e cocaina per un importo, nel caso di quest’ultima sostanza, che variava dai 20 ai 40 euro.
I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico e convenzionale – decodificato dagli inquirenti (lo stupefacente veniva indicato facendo ricorso a termini del tipo “mattoncino” , “macchine” , “pantaloni” , “scarpe” mentre l’espressione “il piccolo” o “il grande” veniva utilizzata per indicare la grandezza dell’involucro) hanno consentito di acclarare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività.
Arresti domiciliari
Petrella Pietro 1981
Gravante Filippo 1987
Valentino Lorenzo 1995
Santagata Antonio 1990
Parente Rossella 1998
Obbligo di presentazione alla p.g.
Bencivenga Fabio 1994
Della Cioppa Antonio 1981
Di Martino Giovanni 1987
Parente Antonio 1974
Pezzera Luigi 1977
Raimondo Raffaele 1966
Indagati a piede libero
Sidibe Makan 1995
Valentini Patrizio 1989
D’Elena Marco 1977
Di Bello Plinio 1978
Frascogna Luigi 1946
Frascogna Raffaela 1972
Gagliardi Aldo 1962
Georgescu Paula Teodora 1979