Niente social e abiti moderni, padre a processo: figlia segregata per motivi religiosi

San Felice a Cancello. Accuse pesantissime quelle di cui si discuterà domani all’udienza preliminare davanti al Gup di Santa Maria Capua Vetere Nicoletta Campanaro per C.A.B.S, 55enne di origine tunisina ma da anni residente con il suo nucleo familiare a San Felice a Cancello, imputato di maltrattamenti, lesioni aggravate e sequestro di persona in danno della propria figlia, C. S., oggi sedicenne , impedendole -secondo l’accusa sostenuta dal P.M. Iolanda Gaudino– il divieto di vivere da “occidentale” , negandole di uscire, di usare i social, e in una occasione di averla addirittura minacciata di rispedirla in Tunisia per farla sposare secondo le regole del credo musulmano.

La ragazzina è stata già sentita in sede di incidente probatorio da giudici e avvocati, con  modalità protette. Domani l’udienza preliminare.

La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Raffaele Carfora e Michele Nuzzo, non  ha preannunciato alcuna richiesta di riti alternativi; per cui, è assai verosimile che dovrà essere il processo in dibattimento ad accertare le gravi accuse mosse all’uomo.

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