Marcianise. Da ormai due anni tutto è fermo. Nonostante la caparbietà della famiglia Savastano e del legale di fiducia, l’avvocato Mauro Foglia, nulla si muove sul fronte del giallo di Mario Salvatore Savastano, il bambino nato morto nell’ospedale di Marcianise nel 1989, ma il cui corpo non è stato mai visto dai familiari.
Del caso si interessò anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” e in quel momento il caso sembrava stesse per riaprirsi. La riesumazione sarebbe infatti servita per l’esame del Dna, ma ormai, un anno e undici mesi da quella decisione, nulla è stato ancora effettuato come ha dichiarato ieri attraverso i social Rosanna Savastano, la gemella di Mario Salvatore.
“Tutti i miei sacrifici sono andati a finire nel dimenticatoio. Ho versato un bollettino per la riesumazione del corpo ed a febbraio saranno 2 anni da questa richiesta ma niente nessuno mi ha fatto sapere più nulla a riguardo. Vi chiedo di condividere il mio post quante più persone possibili.”
Il nome del piccolo, nato morto nel luglio 1989, infatti non compare nell’elenco dei defunti sepolti al cimitero di via della Pace: al suo posto c’è incredibilmente quello della madre, Maddalena Viggiano, che è però viva. Un errore messo in correlazione ad altri chiaroscuri di una vicenda che tiene banco da 30 anni: la famiglia Savastano non ha una tomba dove piangere il bimbo e anche gli atti dell’ufficio anagrafe hanno lasciato dei dubbi.
Tre anni fa era stata presentata, col supporto dell’avvocato Mauro Foglia, una nuova denuncia in Procura per chiarire ciò che è accaduto a partire da quel 6 luglio 1989, giorno nel quale nacque Rosanna, la gemella di Mario Salvatore. Neanche lei ha mai visto quel fratellino, se non nel ventre della madre, Maddalena Viggiano. Nell’ultima visita prima del parto, il medico disse a Maddalena che uno dei due gemelli sarebbe nato morto, ma la donna ha più volte dichiarato di aver sentito piangere entrambi, una volta venuti alla luce.
Ad infittire il mistero, oltre ad una cancellatura evidente in un referto, c’è anche un particolare inquietante: al Comune di Marcianise, come si è appurato da un controllo documentale effettuato al momento della riapertura del caso, Mario Salvatore risultava ancora vivo. Nel certificato di nascita non era stata, infatti, trascritta la data del decesso. Dopo la nuova inchiesta venne individuata l’area del cimitero dove è avvenuta la sepoltura.