Capua. Fissato il primo giorno di sciopero della Fiadel Caserta. In una nota il gruppo spiega le motivazioni dello stop:
“Nonostante le pressioni esercitate dall’azienda, attraverso le lettere che, ad un ritmo di una al giorno, ci giungono da un avvocato incaricato, nelle quali, peraltro, riscontriamo un sottile tentativo di praticare terrorismo psicologico, considerati i toni minacciosi usati dalla stessa che rasentano lo stalking per capirci, abbiamo deciso di annunciare ugualmente lo sciopero.
NON CI PIEGHEREMO
Lo abbiamo detto a chiari lettere e se ancora ce ne fosse bisogno lo ribadiamo ancora oggi, la FIADEL Caserta è decisa a recuperare quanto ingiustamente tolto ai lavoratori in termini economici e soprattutto in materia di salute e sicurezza suoi luoghi di lavoro.
ACCUSATI DI PROTESTE SENZA UN MOTIVO VALIDO
Per queste ed altre ragioni sembrerebbero sussistere gli estremi per presentare un’apposita denuncia all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza in quanto il saldo della 14° mensilità dell’anno 2017/2018, per giunta pagato ai lavoratori dei Comuni di Grazzanise e S. Maria la Fossa ad esclusione di quelli del Comune di Capua, sia stata anche contabilizzata nel CUD 2018, inoltre, a causa del mancato riconoscimento di diversi istituti contrattuali e
adeguamenti agli importi riferiti agli scatti di anzianità abbiamo pronte le richieste di intervento da trasmettere all’Ispettorato del lavoro di Caserta, mentre per le condizioni di lavoro, alle quali sono sottoposti i lavoratori, per via di un luogo di lavoro fatiscente ed ai rottami che vengono utilizzati come automezzi per la raccolta dei rifiuti, siamo pronti ad inoltrare una denuncia all’Asl di competenza, altro che pretestuosi. IL COMUNE RISULTA NON PERVENUTO
A tutto quanto subito dai lavoratori il Comune fa orecchie da mercanti, probabilmente sembra interessato più alle festicciole, piuttosto che al decoro della propria Città, dimostrando poco interesse ai problemi strutturali che presenta un’azienda in balia delle onde. Verrebbe da chiedersi che fine hanno fatto i buoni propositi e le grandi parole espresse da tutti i politici candidati nella recente campagna elettorale terminata da non meno di 5 mesi.
E come spesso accade nel nostro settore l’unica arma che hanno i lavoratori per riprendersi quanto loro dovuto, è lo sciopero, si! perché oggi si sciopera per riprendersi un diritto e non per conquistarne altri, questa è la dura e triste realtà.”