Una panchina rossa contro la violenza di genere

PIANA DI MONTE VERNA (Stefania Mastroianni). Inaugurata questa mattina la panchina rossa simbolo della lotta contro la violenza di genere alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni.

A celebrare la scoperchiatura della panchina, il Sindaco di Piana di Monte Verna Stefano Lombardi e il Sindaco di Caserta e Presidente di ANCI Campania Carlo Marino, insieme alla consigliera comunale alle Politiche sociali Carla Massaro e alla consigliera provinciale alla parità Rosaria Calabrese.

La panchina rossa è stata donata al Comune dalla ASD Rinascita Pianese, l’associazione calcistica del comune, che in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne ha voluto omaggiare la piccola comunità con un pensiero di grande impatto sociale.

Una panchina come monito contro la violenza

Il Sindaco Lombardi ha sottolineato la assoluta gratuità della manifestazione, ringraziando l’associazione dilettantistica sportiva ed evidenziandone il valore pedagogico, mentre il Sindaco Marino ha parlato del senso di solidarietà come disciplina e pratica dello stare insieme e del fare comunità, inserendo la cura di chi è vittima di violenza in questo attivismo da parte della politica.

“Mi auguro che questa panchina rossa diventi in futuro solo un reperto storico, nella speranza che si metta fine a questo spargimento di sangue e che si pensi in termini di violenza di genere e non di mera violenza contro le donne” ha detto la consigliera Calabrese, invitando a denunciare casi di maltrattamenti e violenze per scongiurare il peggio perché “il silenzio è quello che fa più male”.

Se oggi si parla di violenza contro le donne è proprio perché si è preso coscienza di un crimine che ha le sue radici dentro una scarsa cultura dell’educazione sentimentale e del reindirizzo delle energie verso canali positivi. Ma la violenza è da interpretare in termini di genere, non solamente femminile. Esiste infatti una violenza anche contro gli uomini, seppure numericamente inferiore, ma l’idea di piazzare una panchina rossa abbraccia tutti i deboli all’interno della comunità. Quindi ci abbraccia tutti.

 

Caserta provincia sanguinaria

La provincia di Caserta riveste lo spiacevole primato della provincia italiana più sanguinolenta. Un dato che non è solo formale, ma indice di un malessere proprio sia delle comunità più sviluppate che di quelle sottosviluppate. L’orribile primato casertano è dovuto principalmente a una questione di numeri: come ha ricordato la consigliera provinciale Calabrese, l’anno scorso Caserta si è macchiata del sangue di due donne in una sola volta, nel caso di cronaca accaduto a Vairano Patenora in cui un uomo uccise nel tabacchino di famiglia moglie e cognata, sparandosi a sua volta alla tempia. Una violenza che aveva sicuramente radici profonde e che, come molto spesso accade, si riversa anche contro se stessi.

Ed è proprio contro questo malessere che si vuole agire nella comunità, attraverso le tante iniziative politiche in funzione della tutela delle parti deboli, specie nell’ambito familiare, quel contesto che tante volte è insidioso, trama di frustrazioni e vessazioni, anziché essere quel connubio di forze positive tutelato dalla Costituzione. Si pensi alla legge che ha tipizzato lo stalking come fattispecie di reato e, da ultimo, la normativa contro il revenge porn, fatti che sembrano essere lontani dal puro “femminicidio” ma che invece vi sono legati strettamente.

All’apertura della panchina è stato presente anche il parroco Don Giulio Farina che si è dimostrato entusiasta per la presenza femminile fra il pubblico.

Infine, due bambini della comunità hanno donato dei fiori.

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