Casal di Principe. Nell’ultima ordinanza sugli affari dei Casalesi ci sono anche le dichiarazioni del pentito Roberto Vargas che ha delineato i difficili rapporti tra Nicola Schiavone e Michele Zagaria all’epoca in cui il primogenito di Sandokan era il reggente del clan.
Equilibri fragili soprattutto per i rapporti economici riferibili alla raccolta delle estorsioni: “Devo dire che per quanto mi è stato raccontato da Nicola Schiavone i suoi rapporti con Michele Zagaria non sono mai stati buoni. Del resto Nicola Schiavone è una persona molto giovane che solo negli ultimi anni aveva assunto il comando mentre Michele Zagaria era una persona di vecchia militanza e di comando nel clan. E’ chiaro però che all’esito di quelle discussione seguita all’omicidio Salzillo, in qualche modo appariva quasi che Zagaria avesse dovuto cedere rispetto alla richiesta di Nicola Schiavone, avallata da Iovine Antonio, di fare una cassa unica del clan.”
“Ricordo che Michele Zagaria rifiutava di incontrarsi personalmente con Nicola Schiavone e mandava per suo conto alcuni suoi affiliati ed io personalmente mi sono incontrato con almeno 3 di loro cioè Massimiliano Caterino e 2 giovani di cui uno era titolare di un deposito di carro attrezzi e che si chiamano Basco e Pagano. Posso dire che nel mese di Aprile 2009 nella settimana antecedente a Pasqua ci incontrammo proprio per fare i conti. Eravamo presenti io, Nicola Schiavone ed i 2 referenti di Zagaria, Basco e Pagano; costoro ci dissero che per conto del gruppo di Zagaria avevano raccolto 60-70 mila euro; Massimo Russo aveva fatto sapere di avere raccolto circa 50-60 mila euro, Antonio Iovine, allo stesso modo, 50-60 mila euro ed io avevo raccolto circa 80 mila euro anche se poi dovetti fare una raccolta straordinaria per arrivare a circa 120 mila euro” spiega Vargas.
“Devo specificare che ciascuno detraeva da questi soldi quanto necessitava per gli stipendi ai propri affiliati, mentre la parte che residuava era affidata a Nicola Schiavone che provvedeva alla gestione ordinaria delle spese del clan. Devo dire che Michele Zagaria ed Antonio Iovine erano due boss di vecchia militanza e da lunghissimo tempo rimasti liberi sul territorio per cui avevano tantissimi contatti e punti di riferimento in diverse zone, mentre i capi del clan Schiavone erano stati per più tempo e per più periodi detenuti.”