“A che servono questi quattrini” – A pochi giorni dal debutto è già quasi sold out

Caserta. E’ la classica domanda che, almeno uno volta nella vita, ognuno si è posto dandosi svariate risposte o, addirittura, nessuna. Magari riusciremo a schiarirci le idee assistendo alla commedia di Armando Curcio, interpretata dalla compagnia teatrale “Il Borgo 2.0”, che andrà in scena al teatro Izzo di Caserta il prossimo weekend (29/30 novembre – 1 dicembre) dandoci una chiave di lettura filosofica e ironica della cultura popolare napoletana, unica al mondo.

 

 

 

La compagnia teatrale “Il Borgo 2.0” è composta da un gruppo di amici che lo scorso anno ha deciso di riprendere un percorso avviato circa trenta anni fa. Infatti, nel lontano 1990 alcuni giovani maddalonesi si riunirono in un’associazione artistica culturale “Il fiore dei formali”, con l’intenzione di dar vita ad iniziative per valorizzare e mostrare la bellezza dei luoghi storici dell’antica “Calatia”. Nacque, così, il “Borgo della Pescara” con cui sono andati in scena fino al 2002.

 

 

 

L’epicentro dei loro spettacoli è stato principalmente il teatro “Alambra” di Maddaloni, simbolo della cultura calatina ormai in disuso da diversi anni e ancora senza un degno erede, laddove hanno ricevuto tante standing ovation portando in scena importanti opere come, ad esempio, “Miseria e nobiltà”, “Natale in casa Cupiello” e “Premiata pasticceria Bellavista”. Lo scorso anno, dopo circa 15 anni di pausa, il vecchio gruppo di amici, con l’inserimento di nuovi, è tornato a recitare con “Uomo e galantuomo” di Eduardo de Filippo, riscuotendo grande consenso nelle due serate di sold out, motivo per cui hanno deciso di continuare l’avventura proponendo al pubblico “A che servono questi quattrini” e, vista la risposta avuta finora in prevendita, si direbbe che hanno fatto una buona scelta.

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