Trentola Ducenta. Un sorriso. Finalmente. Sul volto di una bambina di undici anni dovrebbe essere la normalità e invece quella torbida storia di abusi e attenzioni morbose glielo aveva tolto per sempre. A restituirglielo ci hanno pensato gli agenti del commissariato di Aversa e i magistrati della Procura di Napoli Nord che hanno mandato in cella don Michele Mottola, il prete che aveva abusato di lei.
La reazione è stata svelata ieri durante il programma tv Le Iene nell’anteprima del servizio che andrà in onda a breve e nel quale sarà commentato anche l’arresto di don Michele, avvenuto pochi giorni dopo la prima trasmissione. La sorella della vittima ha raccontato che sua sorella ha sorriso quando ha saputo che il sacerdote si trova ora in cella: “Adesso sta meglio, è quello che voleva. Quando ha saputo dell’arresto non ha pianto ma ha sorriso”.
Non sembra averla scalfita nemmeno il tardivo pentimento del sacerdote che ha ammesso le sue colpe. “Sono pentito di quello che ho fatto, chiedo scusa alla famiglia della ragazzina” ha detto il parroco originario di Qualiano dopo aver deciso di non rispondere alle domande del Gip che giovedi’ scorso lo ha spedito in galera su richiesta della Procura guidata da Francesco Greco. Don Michele era gia’ stato sospeso dal servizio su decisione del vescovo della Diocesi di Aversa nello scorso mese di maggio, quando era venuta alla luce la vicenda. E’ stata la stessa vittima degli abusi di don Mottola a incastrarlo dopo aver registrato con il telefonino le conversazioni private avute con il sacerdote nella canonica della parrocchia, dove sarebbero avvenute le molestie.