Figlio dell’ex sindaco invalido all’80% ma esce la sera in Mercedes: “A fine mese prende pure arretrati”

San Marcellino. Tra i casi emblematici dell’indagine che ha portato ieri la Guardia di Finanza ad eseguire 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari c’è quello del figlio dell’ex sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone. Il ragazzo risulta dai certificati invalido all’80% ma secondo quanto emerso dal provvedimento siglato dal gip Raffaele Capasso conduce una vita normale.

Guida la Mercedes del padre, esce la sera, incontra gli amici, porta a cena la fidanzata. Uno stile di vita incompatibile col quadro tracciato invece dai certificati che gli sono valsi la pensione di invalidità. Le intercettazioni nelle quali compare suo padre, peraltro, sembrano confermare quest’ipotesi investigativa: “A fine mese mio figlio prende gli arretrati per 3mila euro, gliene do altri mille e poi non mi deve più rompere le scatole… posso dargli 500 euro al mese a Michele”. E’ un dialogo nel quale lo stesso ex primo cittadino parla di una visita a ottobre e annuisce di fronte a una cifra che secondo la Procura prefigurerebbe una mazzetta.

Gli ulteriori approfondimenti investigativi, effettuati dai finanzieri di Aversa con la collaborazione dell’Inps di Caserta. consentivano di individuare altre 75 pratiche di riconoscimento di invalidità civile gestite dallo stesso medico che presentavano delle irregolarità istruttorie.   I militari, inoltre, hanno accertato altre anomalie nella gestione liquidazioni dell’INPS di Aversa ove una dipendente, addetta al pagamento delle indennità di invalidità civile, in concorso con il collaboratore del CAF di Aversa, accelerava pagamenti della indennità, inducendo taluni degli utenti a pagare, per tale ragione, un prezzo di circa 250 euro per ciascuna pratica, in taluni casi corrisposto attraverso l’elargizione di altre utilità. Proprio grazie a tali visite straordinarie di revisione, le false pensioni di Invalidità Civile, le indennità di accompagnamento e i benefici della legge 104/92 venivano tutti revocati, facendo così risparmiare alle casse dello Stato una somma stimata intorno ai centomila euro mensili.

Exit mobile version