Si intesta 46 auto, ma nessuna è sua: scoperto maxi giro nel Casertano. E’ la moglie di un ex rivenditore

Santa Maria Capua Vetere. Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, su 46 autovetture, intestate a G.M.L., 40enne italiana, di Santa Maria Capua Vetere, titolare dell’omonima societa di vendita auto, denunciata per aver indotto in errore un pubblico ufficiale a commettere un falso in atto pubblico.

 

L’aftivita d’indagine inizia a seguito di numerosi episodi delittuosi dove i malviventi avevano utilizzato mezzi intestate a soggetti fittizi, impedendo cosi l’identificazione dei responsabili. I Carabinieri, a partire dal 2018, hanno quindi svolto una serie di controlli attraverso la banca dati A.C.I., dai quali e emerso che alcuni residenti della provincia di Caserta risultavano intestatari di un numero anomalo di autovetture, tra cui anche G.M.L.. Gli accertamenti svolti sui mezzi della società della donna, avevano consentito di dimostrare che le auto intestate alla società erano di fatto nell’esclusiva disponibilita di persone totalmente estranee alla stessa e non identificabili.

 

Da quanto accertato nel corso delle indagini, la donna aveva avviato la rivendita di auto (di fatto inesistente) con la complicity del marito che, per alcuni problemi legali dovuti appunto all’intestazione fittizia di mezzi, aveva dovuto chiudere un’analoga societa. Il meccanismo era molto semplice: la titolare, di quello che sulla carta era un concessionario, si recava presso alcune agenzie di pratiche auto (principalmente in Provincia di Caserta) dove formalizzava l’acquisto dei mezzi effettuando it cd. “mini passaggio” o “minivoltura” che, prevedendo l’esenzione dal pagamento dell’IPT (imposta provinciale di trascrizione), permetteva un considerevole risparmio sui costi dell’operazione.

Una volta ottenuta l’iscrizione dei mezzi, gli stessi, come precedentemente concordato, venivano consegnati ai reali utilizzatori che pagavano quanto pattuito senza diventare, formalmente, proprietari dell’auto. In tal modo ottenevano it doppio vantaggio di non pagare it passaggio di propriety ma, soprattutto, di essere “invisibili”.

Le tasse automobilistiche, le assicurazioni, i verbali e le tariffe in teoria erano a carico della proprietaria che però, essendo nullatenente, poteva non preoccuparsi del pagameto. In caso di reati commessi con tali mezzi, si sarebbe potuta tranquillamente difendere dichiarando di non sapere chi fosse alla guida dell’auto in quel momento, o peggio, dichiaradone il furto.

Alla donna viene pertanto contestato di aver indotto in errore l’operatore degli uffici del pubblico registro automobilistico dichiarando di essere proprietaria delle auto che, in realtà, erano nella disponibilità di altri.

Il gip ha emesso il decreto di sequestro per 46 auto intestate alla società e acquistate tra luglio 2017 e novembre 2018. Insieme ai mezzi sono stati sequestrati anche documenti e targhe.

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