Aversa/Casandrino. Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (di cui 6 in carcere e 11 agli arresti domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 17 persone, indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di autoveicoli provento di furto.
L’attività investigativa, svolta da marzo a novembre dello scorso anno, è stata condotta dai carabinieri della Stazione di Grumo Nevano, che nel corso di un controllo nel comune di Casandrino, constatavano, all’interno di un capannone in disuso, la presenza sospetta di alcuni pezzi di autovetture. Nel corso delle indagini – svolte con l’ausilio delle intercettazioni ambientali e telefoniche, delle riprese audiovisive da telecamere e di servizi di osservazione e pedinamento – venivano acquisiti rilevanti elementi investigativi circa l’esistenza di una stabile organizzazione nella quali i partecipanti, quasi tutti residenti tra Napoli e provincia, a seconda del proprio ruolo, provvedevano ad acquistare le autovetture provento di furto, a smontarle e cedere i pezzi di ricambio a rivenditori di riferimento, che, poi, li rivendevano a loro volta agli acquirenti finali.
Le carcasse delle auto, ormai cannibalizzate, venivano successivamente smaltite presso un’ autodemolizione compiacente. Durante le esecuzione del provvedimento sono state, inoltre, poste sotto sequestro cinque officine a disposizione del sodalizio criminale. Nel corso dell’attività di indagine, sono state deferite altre numerose persone, alcune ritenute occasionali acquirenti di pezzi di ricambio provenienti dalle auto smontate, altre per lo stoccaggio illecito di rifiuti e altre ancora per la simulazione di furto del proprio veicolo che, invece, avevano ceduto volontariamente. Nel periodo di riferimento, il sodalizio è riuscito a riciclare circa cento autovetture per un giro di affari stimato in quasi 2 milioni di euro frutto delle attività illecite.