Condotta idrica per il carcere: venerdì scade la gara d’appalto

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Scadranno il 20 novembre prossimo i termini per la presentazione delle offerte per la partecipazione alla gara di appalto per la realizzazione di un condotta idrica al servizio della casa circondariale e delle due aule bunker di santa Maria. L’importo a base d’asta è stato fissato in un milione e 400 mila euro e l’appalto sarà aggiudicato con il criterio dell’importo più conveniente. Quindi, dopo oltre dieci anni di promesse e ritardi, qualcosa inizia a muoversi per la eliminazione della carenza idrica al carcere di massima sicurezza “Generale Uccella” che ospita 940 detenuti su una capienza massima di 833, 478 agenti di polizia penitenziaria e circa altre cento figure professionali.

 

Il carcere non è senza acqua, ma non è attaccato alla rete idrica cittadina e questa “mancanza” crea qualche problema di approvvigionamento che risale alla sua costruzione e da allora si è andati avanti con pozzi artesiani, autobotti e… bottiglie di acqua minerale. Gli uffici comunali competenti, infatti, hanno in precedenza liquidato oltre 52 mila euro ai tecnici che hanno approntato e consegnato gli atti per l’inizio dei lavori quali progettazione, relazioni geologiche, sondaggi ed altro.

 

La gara per l’affidamento del servizio di progettazione e di tutte le indagini connesse è stata aggiudicata al RTP (Raggruppamento temporaneo di persone) studio tecnico Colosimo ed altri che ha offerto un ribasso, sull’importo fissato in complessivi 96 mila euro e 600, del 39,25 per cento determinando l’importo netto di aggiudicazione in 58 mila 684 e 50 oltre IVA e cassa Previdenza per complessivi 15 mila 774,00 euro. E’ stato il primo atto concreto, questo, per la soluzione del problema che negli ultimi anni è stato più volte denunciato e al centro di vibrate proteste da parte dei detenuti e dei difensori dei loro diritti che hanno posto in essere una serie di iniziative che sono valse a smuovere la burocrazia e concretizzare tutte quelle iniziative necessarie per risolvere la questione.

 

Il finanziamento dei lavori per l’allacciamento alla rete idrica comunale della casa di massima sicurezza e le due aule bunker è a carico della Regione che ha già stanziato i soldi con una deliberazione dell’aprile del 2016 (un milione e mezzo di euro) ed ora quanto prima si dovrà passare alla fase operativa per la eliminazione del problema. Certo, ancora molto vi è da fare, siamo solo in una fase preliminare, ma le intenzioni ci sono e basta velocizzare solo le procedure per allacciare finalmente la casa circondariale ed il suo complesso alla rete idrica comunale.

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