Poliziotti uccisi, gli audio choc dei colleghi: “Sono morti”, “Siamo in ostaggio”

Nazionale. “Siamo in ostaggio, dentro la questura di Trieste perché sono stati arrestati due, forse domenicani, non lo so, io lo visti entrare, e un secondo dopo quando ho aperto il portone di ingresso, ho sentito degli spari”. Così una poliziotta racconta i concitati momenti della sparatoria alla Questura di Trieste nella quale due agenti sono rimasti uccisi ed un terzo ferito. Le vittime sono Pierluigi Rotta, di 34 anni, originario di Pozzuoli,e dell’agente Matteo Demenego, di 31 anni, di Velletri, in provincia di Roma.

 

“Praticamente dentro l’ufficio volanti, hanno preso una o due pistole ai colleghi che li hanno arrestati, e hanno cominciato a sparare. Due colleghi sono feriti all’ufficio volanti, io non so niente stavo entrando ed ero senza pistola e quindi mi sono dovuta rifugiare in un ufficio, anzi prima in uno scantinato poi in un ufficio, non mio. – continua il racconto – Uno è scappato, è uscito dalla questura con l’arma in mano e l’hanno ucciso davanti alla questura, l’altro sta vagando per la questura e non l’abbiamo ancora trovato probabilmente è dentro lo scantinato e un collega adesso ha detto che si sta cominciando ad arrendere”.

Il collega in lacrime: “Sono morti”

“Ho parlato adesso con i colleghi della Mobile. Hanno smesso di fare il massaggio cardiaco ai due colleghi in atrio, hanno smesso perché… perché son morti tutti e due. Agente scelto e agente. Non superavano i 30 anni, a quanto ricordo. Li conosciamo tutti, sono le ultime notizie, non so, boh”. E’ l’audio scioccante, triste di un poliziotto della questura di Trieste con il quale, su whatsapp, avvisa i colleghi della morte dei due agenti dopo un disperato tentativo di rianimazione.

GLI AUDIO DEI COLLEGHI

https://www.youtube.com/watch?v=CCB6KbfV4JA&feature=youtu.be

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