Protocollata la mozione di sfiducia: ecco i 14 consiglieri che vogliono Velardi a casa. TUTTI I NOMI

L’aggiornamento

Marcianise. Come annunciato stamattina oggi sarebbe stato il giorno decisivo per protocollare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Velardi. Pochi minuti fa la richiesta è stata depositata ufficialmente: a presentarla ben quattordici consiglieri, 9 di opposizione e i 5 fuoriusciti, anche se in realtà le firme sono 13 per un impedimento. Si è atteso fino all’ultimo per la firma di Antimo Zarrillo che era però fuori regione per lavoro, pur aderendo alla proposta. Ecco chi ha chiesto la sfiducia per il sindaco in attesa del consiglio comunale decisivo che dovrà ora essere fissato per la prima metà di ottobre.

A presentare la proposta sono stati Giovanni Vallosco, Pasquale Salzillo, Pinuccio Moretta, Paola Foglia, Peppe Bucci, Domenico Amarando, Dario Abbate, Pasquale Guerriero, Telia Frattolillo, Tommaso Acconcia, Luciano Buonanno, Gennaro Laurenza e Vincenzo Galantuomo, ai quali in consiglio si aggiungerà come detto Antimo Zarrillo.

Il sindaco può decadere in caso di approvazione a maggioranza assoluta, ma la mozione deve essere sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri comunali, cosa che è già avvenuta. A conti fatti per Velardi non sembrano esserci speranze: se il fronte non si spaccherà in queste due settimane che ci sperano dall’Assise (un’ipotesi che ad oggi appare quasi fantascientifica) entro metà ottobre l’attuale esperienza amministrativa dovrebbe avere termine.

Il primo lancio

 

Marcianise. L’ultima mediazione era già saltata nella notte tra martedì e mercoledì, anche se ieri qualcuno aveva provato a tenere faticosamente insieme i cocci della maggioranza. Ormai il dado è tratto: si va verso la mozione di sfiducia per Antonello Velardi che sarà presentata probabilmente già nella giornata di oggi al presidente dell’Assise Antimo Rondello. L’ulteriore giornata di attesa è legata a impegni lavorativi di un paio di firmatari.

In totale sono stati quattordici i consiglieri comunali contattati per un atto durissimo nei confronti del primo cittadino e ormai ritenuto non più rinviabile. Qualcuno aveva ipotizzato di aspettare almeno l’appuntamento delle Provinciali, ma in mancanza di segnali la sfiducia è diventata una autostrada da percorrere per la fronda “antivelardiana” della maggioranza. Anche ieri sera dall’opposizione qualcuno aveva provato a spostare il tiro sulle dimissioni di massa dal notaio che avrebbero potuto segnare la fine dell’amministrazione comunale prima ancora del consiglio comunale che sarà fissato appena la mozione sarà protocollata.

Antimo Zarrillo ad esempio era uscito allo scoperto dichiarandosi disponibile a firmare la mozione di sfiducia anche se “l’iniziativa da intraprendere per chi vuole veramente porre fine a questa esperienza amministrativa è quella di recarsi da un Notaio. La mozione, infatti, oltre che apparire come un’arma di ricatto (per alcuni se non per tutti) finirebbe per non essere nemmeno discussa in consiglio comunale, atteso che subito dopo la sua presentazione potrebbero arrivare le dimissioni del sindaco.”

Dietro le rarissime dichiarazioni ufficiali dei protagonisti in realtà ci sarebbero contatti febbrili: almeno 14, tra fuoriusciti di maggioranza, esponenti di opposizione e anche qualche “insospettabile”, sarebbero stati interpellati per firmare la mozione di sfiducia. Poche ore e si giocherà a carte scoperte: ultima mano o rilancio? Si saprà solo in Assise.

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