Casagiove. Ha trascorso tutto la giornata di domenica a giocare con la paystation. Verso mezzanotte, poi, il malore. È accaduto ad un bambino di Casagiove che ieri in tarda serata è stato ricoverato in ospedale per una grave crisi epilettica. Il piccolo, residente nella zona di via Roma, avrebbe passato molte ore a giocare con la playstation e a fine serata avrebbe avuto una crisi epilettica, che ha reso necessario il trasferimento in ospedale.
Ormai sempre più bambini, sin da piccoli, utilizzano giochi online oppure vengono attratti da macchinette simili a slot machine, arrivando anche a spendere dei soldi nella speranza di vincere o di potenziare il proprio livello di gioco.
Il problema è che spesso quelli che sembrano agli occhi dei genitori giochini innocenti, in realtà presentano meccanismi che attraggono molto i più piccoli, i quali si abituano alla dinamica di gioco dello spendere per vincere.
I dati parlano chiaro: sono 270 mila i ragazzi che hanno un comportamento a rischio dipendenza nei confronti di internet: nella fascia tra i 15 e i 19 anni almeno il 35 per cento degli studenti italiani si collega a internet una volta al giorno per giocare a videogame di ruolo o avventura, il 15 per cento invece in videogame di abilità. I dati della ricerca Espad sottolineano che il 13 per cento di loro ritiene di trascorrere troppo tempo a giocare, mentre l’8 per cento sostiene di diventare di cattivo umore quando non può giocare. “La fidelizzazione avviene in tenera età. È un avvicinamento innocuo, che però permane nel tempo. Quando i genitori non hanno la possibilità di badare ai figli li mettono davanti allo smartphone o al tablet: una volta il ruolo baby sitter era delegato alla televisione, ora ci sono i videogiochi”, l’analisi di Giuliana Guadagnini, esperta di psicopatologie legate alla diffusione di internet e dei videogiochi.