Caserta/Napoli. Il cavallo di Troia nel “pezzotto”. Uomini di Sky si fingevano interessati all’offerta da “12 euro e vedi tutto”, ma non certo per guardare a scrocco della mulitinazionale per la quale lavorano. Anzi. Quel gancio è servito per fregare i pirati campani e offrire alla Procura su un piatto d’argento i dati che sono poi serviti ad oscurare oltre 700mila utenze.
E’ questo uno dei dettagli emersi dall’indagine di due giorni fa. Sky Italia, attraverso il servizio Antipiracy & Content Protection, ha collaborato con gli inquirenti e gli investigatori nell’ambito dell’inchiesta contro le tv pirata che ha portato all’oscuramento della piattaforma. “Su richiesta della pg operante – si legge nel decreto del gip napoletano Fabio Provvisier – la Sky Italia Srl titolare di alcuni palinsesti televisivi abusivamente diffusi dagli indagati, ha proceduto a eseguire un’attività di monitoraggio della piattaforma Xtream Codes, finalizzata ad approfondire gli aspetti tecnici, nonché a procedere a una più generale attività di antipirateria di monitoraggio dei servizi Iptv attualmente operanti sul mercato parallelo individuando 181 indirizzi Ip univoci di server adibiti alla riproduzione non autorizzata, mediante tecnologia Iptv, di flussi audio-video riproducenti interi palinsesti di proprietà della suddetta società e sono stati altresì censiti 145 account Paypal adibiti alla riscossione dei pagamenti relativi al servizio”.
“Il servizio Antipiracy & Content Protection di Sky Italia ha proceduto infine a sottoscrivere un abbonamento per l’implementazione del software Xtream Codes noleggiando, contestualmente, due server da adibire a tale scopo”, osserva il gip nel decreto aggiungendo che “con questa ultima operazione Sky ha assunto un vero e proprio ruolo di infiltrato per interesse proprio consentendo di ottenere altro materiale probatorio pienamente utilizzabile”.