Caserta. Cinque anni di reclusione. È questa la condanna emessa nella serata di ieri dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere per Pasquale Attanasio, il 25enne di Pianura, che lo scorso novembre fuggì sui binari di Caserta ad Emanuele Reali, il carabiniere che in quella circostanza morì travolto dal treno.
Attanasio – come spiegato da Il Mattino – non rispondeva della morte del 34enne vicebrigadiere in servizio a Caserta, ma solo di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
LA VICENDA
Attanasio e un complice erano stati avvistati a un bar di via Ferrarecce dai carabinieri che già dalla mattina stavano setacciando il rione Acquaviva e la zona della stazione dopo il raid avvenuto al Parco La Selva in mattinata dove erano stati svaligiati alcuni appartamenti. Per sfuggire alle forze dell’ordine la coppia aveva dimenticato però un cellulare sul tavolo del bar dove avevano provato a confondersi tra la folla.
Un telefonino di poche decine di euro, senza chat nè navigazione abilitata. Un cellulare del genere viene usato quasi esclusivamente dai malviventi (spesso pusher) per non essere intercettati. Attanasio, braccato, si consegnò alla caserma di via Laviano col suo avvocato: sapeva che si trattava ormai di ore per la sua cattura. È recluso da un anno e, qualora la sentenza venisse confermata, nel 2023 tornerà a casa. Il povero Reali non potrà farlo mai più.